Ven. 17 Mag. 2024
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Omicidio a Sesto: l’odio verso i genitori a scatenare la furia di Davide

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Davide, una vita tra alcol, droga, e violenze psicologiche. Racconterebbe questo la storia del 26enne che l’altra notte ha ucciso i genitori in un appartamento di viale Edison 666 a Sesto San Giovanni.

Le indagini condotte dagli investigatori della Polizia di Cinisello Balsamo e dal Pubblico Ministero di Monza Michele Trianni, conducono a un movente scatenato dall’odio che il giovane aveva coltivato nei confronti dei genitori e sopratutto della madre, colpevole, a suo dire, di averlo abbandonato e rifiutato. Cresciuto in una famiglia difficile, con un padre alcolista e negli ultimi anni molto malato a causa di una grave forma di diabete che gli aveva imposto l’amputazione delle gambe, aveva sofferto parecchio dello stato di abbandono e delle violenze che il padre, parrebbe, riservasse alla madre. Questo lo avrebbe condotto a sua volta ad abusare di alcol e droghe, finendo in un tunnel che lo aveva reso un asociale, incapace di socializzare e di avere una vita normale.

Davide soffriva di episodi di depressione scanditi da momenti di aggressività, come hanno testimoniato agli investigatori gli stessi conoscenti che hanno raccontato di come il giovane fosse diventato via via più violento negli ultimi anni. Era stato in cura al Cps (Centro Psicosociale di Sesto San Giovanni), ma da un anno e mezzo aveva abbandonato l’uso dei farmaci e le consulenze dei medici.

Una quadro complesso e terribile, all’interno del quale si sarebbe consumata la tragedia di martedì notte. La madre gli aveva chiesto di tornare nella comunità dalla quale era uscito pochi giorni prima. Ma lui aveva vissuto questo richiamo come un gesto di distacco. Una scelta che ha fatto esplodere il suo odio nei confronti dei genitori, fino a trasformarlo in una furia omicida. Il resto è cronaca: come raccontato nei precedenti articoli ha ucciso i genitori, colpendoli decine di volte con un coltello da cucina. Ha ucciso la madre in sala da pranzo, dove presumibilmente stavano litigando, poi si è diretto in camera da letto dove ha accoltellato il padre. Si è lavato e ha atteso la polizia in mutande e con i calzini ancora impregnati di sangue. E’ stato arrestato ed ha reso una confessione completa. Dovrà rispondere dell’accusa di duplice omicidio volontario, a meno che i giudici e i periti non ravvisino in lui una infermità.

Nella foto la polizia porta via gli indumenti sporchi di sangue

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