Sab. 20 Apr. 2024
HomeBressoQuel tram da ripensare è il banco di prova per i sindaci...

Quel tram da ripensare è il banco di prova per i sindaci che guardano al futuro

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – I soldi per costruire la nuova tranvia ci sono. Anche l’impresa che dovrà eseguire i lavori è stata già selezionata da quasi due anni. Tuttavia i soliti assurdi ostacoli burocratici non permettono di sapere quando si comincerà a eseguire l’ammodernamento della linea tranviaria Bresso-Seregno, che attraverserà i comuni di Bresso, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese e Desio.

E’ la solita storia all’italiana. Una firma banale, quella del Cipe (Comitato Interministeriale Programmazione Economica), tarda ad arrivare. E tutto si ferma ad attendere che i ministri si riuniscano e alzino la manina per una decisione già assunta e condivisa da mesi.

Ma a nostro avviso c’è di più da dire su questo progetto. Ad esempio che bisognerebbe approfittare della lentezza del Governo per rimettere tutto in discussione e puntare a qualcosa di più moderno e di più adeguato alle nostre città. Le istituzioni si stanno accanendo da anni per portare avanti a fatica un progetto che la maggior parte dei cittadini non vuole e che, dato non smentibile, è superato dal tempo e dalla tecnologia.

Un tram è un trasporto rigido e la sua costruzione è altamente onerosa. La sua gestione, poi, costa 5 volte di più di quanto costi un normale autobus elettrico. Quindi, ostinarsi a inseguire un progetto vecchio e non più adeguato risulterà un atto quasi masochistico per tutti quei sindaci che non hanno il coraggio di rimettere tutto in discussione.

Un tram che taglia in due Bresso e Cusano Milanino non è certo un vantaggio per le due città. Lo sarebbe molto di più una linea di autobus elettrici che percorre una pista riservata. Non ci sarebbe bisogno di costruire pesanti infrastrutture che limitano la viabilità e provocano problemi ai pedoni e agli automobilisti. Soprattutto si dimostrerebbe che il Nordmilano sa stare al passo con i tempi. Che sa guardare al futuro, piuttosto che rimanere legato a vecchi schemi. Ne sa qualcosa Cinisello che oggi deve convivere con tutti i vincoli e i disagi dell’avere un tram che attraversa la città. Un tram che oggi è utilizzato da pochissime persone, ma deve continuare a funzionare perché non può essere prolungato o modificato per raccogliere nuovi bacini di utenti.

Per i sindaci del Nordmilano, trovare il coraggio di rimettere in discussione tutto, non è solamente una questione di buon senso, ma anche di senso di responsabilità verso il futuro delle rispettive città. Se i soldi ci sono, è giusto che i sindaci si mettano al tavolo con i parlamentari locali e con quei ministri che continuano a sfuggire. E’ giusto che quei soldi si utilizzino per progettare e realizzare mezzi di trasporto che guardano al futuro, e non soluzioni vecchie che farebbero ripiombare le città in schemi del passato. E’ un’occasione unica. Perché sciupata questa, le città dovranno tenersi il vecchio e sferragliante tram per altri trent’anni almeno.

ARTICOLI CORRELATI