[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – “Le vasche di laminazione sono la risposta sbagliata ad un problema grave, le esondazioni, che come una piaga egizia colpisce da decenni il Nordmilano e che deve essere risolto a qualsiasi costo”. E’ solo una delle osservazioni che i portavoce dell’Associazione Amici Parco Nord e del Comitato Acque Pulite hanno riportato nel corso di un incontro alla Quinta Commissione Consiliare, Territorio e Infrastrutture, presieduta da Alessandro Sala in Regione Lombardia. Una delegazione delle associazioni è stata ricevuta e ha quindi spiegato il perché della propria contrarietà al progetto di realizzazione di una vasca di laminazione nel Parco Nord.
“Le vasche, grandi bacini a cielo aperto, contenenti ciascuna circa un milione di metri cubi di acqua del fiume Seveso mista ai reflui fognari, sono collocate in uno dei territori tra i più urbanizzati e antropizzati d’Europa. Il loro impatto è davvero insostenibile dal punto di vista ambientale, e assai rischioso dal punto di vista della salute pubblica”, ha detto il presidente dell’associazione, Arturo Calaminici. “La vasca del Parco Nord è sbagliata e può e deve essere evitata. Infatti, non solo per farvi posto occorre distruggere e cementificare una porzione di parco particolarmente bello e fittamente boscato, quindi in grado di assorbire una notevole quantità di acqua piovana, ma questa vasca, per cui occorrono tre anni di lavori e trenta milioni di euro, è destinata a raccogliere solo 250.000 mc, rispetto a un sistema complessivo che prevede di doverne stivare oltre 4.500.000”, aggiungono i portavoce.
Secondo quanto riportato dal gruppo in un comunicato, non c’è stata alcuna replica né alcun dibattito, salvo un intervento del consigliere Stefano Buffagni del M5S sulla certificata (da Arpa) pessima qualità delle acque del fiume Seveso.
