[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – “Cronaca di una giornata di ordinaria ingiustizia”, hanno titolato così il racconto deo sfrato che giovedì scorso ha messo fuori casa una famiglia egiziana, sgomberata dal Comune e dalle Forze dell’ordine perché occupava in modo irregolare un appartamento comunale.
Ieri mattina un gruppo di antagonisti e di rappresentanti di gruppi comitati milanesi, hanno manifestato davanti al Comune di Cologno Monzese per chiedere di dare una casa alla famiglia egiziana. Il gruppo di contestatori ha raggiunto dapprima il Comune in via Mazzini e poi la sede dell’Ufficio Casa comunale di via Petrarca. Hanno inscenato un picchetto richiamando i cittadini all’attenzione per quanto è accaduto. Hanno tentato di avere un appuntamento con l’assessore competente, senza riuscirci. Hanno proseguito la loro manifestazione davanti alla sede principale del municipio. Tutto si è svolto in una Cologno Blindata dalla presenza di poliziotti, carabinieri e agenti della polizia locale in numero superiore a quello dei manifestanti. La contestazione esplosa giovedì scorso, al momento dello sfratto, ha fato temere nuovi disordini. Nello scontro di giovedì sono stati arrestati sei rappresentanti di gruppi antagonisti.
I contestatori affermano che è stata tolta la casa a una famiglia bisognosa che chiedeva di regolarizzare la sua posizione. Il sindaco Angelo Rocchi ha invece spiegato che la famiglia egiziana occupava abusivamente un alloggio da 4 anni e che ha rinunciato a qualsiasi possibilità di mettersi in regola. L’uomo avrebbe un reddito ufficiale e dimostrabile che gli consentirebbe di prendere una casa in affitto.
