Gio. 25 Apr. 2024
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Tasse, anche Il Nordmilano avrebbe bisogno di un commissario Cottarelli

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – In questi giorni, tutti i Comuni del Nordmilano stanno approvando i loro bilanci di previsione per l’anno 2015. A dispetto della crisi e della disoccupazione galoppante, nessuno ha nemmeno provato a ridurre le tasse o, in senso più generale, la pressione fiscale locale. Qualcuno ha cercato di tenere le posizioni, anche perché siamo orma ai massimi della tassazione consentita. Molti hanno optato per aumentare ancora la richiesta di denaro ai cittadini. Qui non esiste politica di destra o di sinistra (anche perché i nostri Comuni sono quasi tutti in mano ad amministrazioni di centro sinistra), vale solamente la filosofia del ripianare i debiti dei Comuni, bussando al portafogli dei cittadini. Cinisello ha da poco annunciato che introdurrà la Tasi, Sesto ha aumentato la tassa rifiuti, Cusano Milanino e Cormano hanno aumentato le tasse in diverse voci.

Poche le operazioni di spending review, nessuna davvero coraggiosa e innovativa. Probabilmente, anche i Comuni del Nordmilano avrebbero bisogno di un “commissario Carlo Cottarelli” (per usare il nome del commissario che ha redatto l’inascoltata spending review nazionale) per guardare i conti e soprattutto le spese comunali che ancora rappresentano sprechi o quanto meno sono soldi mal spesi.

E’ sufficiente guardare ai Municipi. Ogni Comune ha una pianta organica molto diversa. A Sesto i dipendenti sono 720, a Cinisello sono 500, mentre Paderno Dugnano (che pure ha quasi 50mila abitanti) ne ha 270. Chi ha meno dipendenti funzionano peggio? Non è detto. Evidentemente i Comuni più grandi, che negli ultimi anni hanno subito una decrescita di popolazione e di competenze, dovrebbero ripensare alle loro piante organiche. Tutti i Comuni, nello spirito delle nuove indicazioni e della Città Metropolitana, dovrebbero mettere mano a progetti concreti di gestione sovracomunale dei servizi.

Che dire poi delle aziende pubbliche, che appartengono ad altre epoche. Sesto San Giovani è stato esempio di cattiva gestione, con l’azienda delle farmacie ridotta quasi al fallimento da una gestione politicizzata durata anni. Cinisello continua a voler gestire l’azienda di igiene urbana che comporta costi per tutta la popolazione. Ogni euro speso per la gestioni e di Nordmilano Ambiente, deve essere diviso tra i cittadini, con il risultato che una gestione antieconomica si scarica completamente in tasse per i cittadini.

E la gestione dello sport?. Sesto San Giovanni quest’anno è arrivato al punto da non poter più aprire la piscina comunale estiva. Vecchia e non mantenuta. Fino ad oggi la politica di molti Comuni è stata quella di finanziare le associazioni sportive affinché gestissero gli impianti sportivi. Mai nessuno ha pensato alle manutenzioni degli impianti,. Mentre a Sesto e a Cinisello i Comuni offrono contributi alle associazioni e provvedono in proprio a fare la manutenzione degli impianti, a Bresso il Comune ha scelto di offrire in gestione la piscina comunale ad una società privata. Il Risultato è che Bresso ha la piscina più bella e funzionante del Nordmilano, negli altri Comuni, e soprattutto a Sesto, si rischia di non aprire gli impianti per mancanza di fondi per le manutenzioni.  Sia chiaro, Bresso non è un Comune di destra che ha privatizzato la piscina. E’ semplicemente un’amministrazione di centrosinistra che ha saputo adottare una scelta lungimirante, laddove gli altri Comuni continuano a non decidere o a decidere in modo miope.

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