Gio. 25 Apr. 2024
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La difesa del sindaco Chittò. Il Codice etico che accusa l’assessore Iannizzi

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Rischia di trasformarsi in uno sterile botta e risposta politico che perde completamente di vista il tema dell’etica, la vicenda del presunto conflitto di interessi dell’assessore Enela Iannizzi nellaggiudicaizone dell’appalto per il verde pubblico.

La legge è dalla sua parte. Il regolamento etico voluto dal suo partito (Rifondazione Comunista), no.

Il codice etico approvato dal consiglio comunale nel 2011 recita tra l’altro:

“Gli eletti devono dichiarare preventivamente la sussistenza di circostanze che possano potenzialmente condizionare l’Amministratore. Sono tali a titolo esemplificativo:

− la sussistenza di rapporti d’affari o di lavoro con le organizzazioni interessate all’oggetto della decisione anche nei casi in cui detti rapporti non configurano le situazioni che danno luogo all’incompatibilità o all’obbligo di astenersi;
− la sussistenza di rapporti di convivenza o di frequentazione assimilabili, di fatto, ai rapporti di coniugio, parentela o affinità. In tali casi, i sottoscrittori si impegnano ad astenersi dal procedimento di formazione della decisione;
− l’appartenenza a categorie, associazioni o gruppi che possono ricevere vantaggio dalla decisione anche nei casi in cui detta appartenenza non generi specifiche incompatibilità previste dalla legge o all’obbligo di astenersi”.

Di seguito il comunicato stampa con il quale il sindaco Monica Chittò difende le scelte della giunta.

“Le polemiche sul presunto conflitto d’interesse dell’assessora all’Ambiente Elena Iannizzi in merito al bando per la cura e la pulizia di giardini e parchi e sull’accoglienza dei profughi sono basate sul nulla, come sa bene chi le sta alimentando. Le scelte, trasparenti, che sono state fatte hanno l’unico obiettivo di alzare la qualità degli spazi verdi di Sesto San Giovanni e niente altro”.

Così il Sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò interviene sulla polemica aperta da alcuni consiglieri dell’opposizione dopo l’assegnazione definitiva al consorzio di cooperative CS&L del bando per la gestione degli spazi verdi cittadini.

“Conoscere quello di cui si parla – ha proseguito il Sindaco – è il primo passo necessario da fare per non rischiare di dire parole al vento. E i fatti, in questo caso, sono così chiari che non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarli. CS&L, innanzitutto, è un consorzio che raggruppa 40 organizzazioni no profit di diverso orientamento culturale: tra queste c’è anche Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione, della quale l’Assessora Elena Iannizzi è dipendente in aspettativa dal 2012 e dalla quale si è dimessa come socia nello stesso anno, subito dopo la nomina ad assessore del Comune di Sesto San Giovanni”.

 

“La Giunta comunale – continua Monica Chittò – ha condiviso e deliberato all’unanimità il progetto per la pulizia e manutenzione delle aree verdi, ma non ha votato alcuna delibera di assegnazione perché questo non è compito degli assessori. Il bando di gara era di tipo europeo, quindi aperto a tutte le imprese di tutti i paesi europei e non solo alle cooperative. La clausola sociale poi, quella che richiedeva l’utilizzo di una parte significativa di lavoratori svantaggiati, è’ stata definita seguendo il regolamento europeo 651 del 2014 e il decreto del 20 marzo 2013 del Ministero del Lavoro italiano”.

“Per quanto riguarda la delibera sul progetto di accoglienza temporanea dei profughi nel palazzo di Sesto Marelli, infine, ricordo a chi non se ne fosse accorto che si tratta di un progetto presentato e approvato dalla Prefettura di Milano e che il giorno della delibera di Giunta l’assessora Elena Iannizzi non era presente e, dunque, non ha votato”.

 “Se scegliere – legittimamente e seguendo le regole europee ed italiane e senza averne in cambio alcun tipo di beneficio personale – di dare la possibilità di lavoro a chi ne ha di meno, a chi è più fragile, migliorando contemporaneamente la pulizia e la manutenzione di parchi e giardini della città rappresenta un “conflitto d’interesse”, allora tutta la Giunta di Sesto San Giovanni è orgogliosa di avere un conflitto di interesse”.

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