[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – La miss svedese che sabato scorso è stata liberata dal mostro che l’aveva sequestrata a Cinisello, è ormai tornata nel suo Paese, in Svezia per dimenticare un incubo durato 5 mesi e mezzo.
Tuttavia a Cinisello Balsamo i riflettori sono ancora tutti puntati sulla “casa delle torture”, in via 25 Aprile, dove Claudio Rossetto ha tenuto prigioniera la donna, violentandola e abusando di lei sia fisicamente che psichicamente.
Rossetto è in carcere, inseguito da accuse così pesanti che si fatica persino a immaginare quale potrebbe essere la sua pena, ma i carabinieri di Cinisello Balsamo proseguono le indagini per cercare di chiare ogni aspetto di questa storia che a molti appare ancora incredibile.
Sequestrare una donna per 5 mesi e mezzo. Tenerla rinchiusa in casa senza che lei possa chiedere aiuto. Riuscire anche a governare le sue comunicazioni perché nessuno possa denunciarne la scomparsa. Sono sfide davvero incredibili per chiunque. Situazioni che implicano una grande capacità criminale.
E poi c’è quella capacità di Rossetto di avvicinare modelle e miss riuscendo sempre ad accompagnassi a donne bellissime. Anche oggi il quotidiano Il Giorno è tornato sulla figura di Claudio Rossetto, cercando di spiegare come l’uomo possa avere acquisito queste capacità di ammaliare le donne e di far credere loro ciò che lui non è mai stato: un principe della moda milanese. Il Giorno cita la figura del padre di Rossetto, uomo che negli anni’90 sarebbe stato al centro di maxi truffe condotte in Italia. Insomma un figlio d’arte.
I carabinieri di Cinisello hanno sequestrato computer e diari di Rossetto. Stanno anche vagliando le posizioni di amici e parenti per capire chi potesse essere al corrente di questa sua propensione a infliggere violenze alle donne.