Gio. 25 Apr. 2024
HomeEconomiaFiom: "Licenziamenti metalmeccanici raddoppiati. Altro che ripresa"

Fiom: “Licenziamenti metalmeccanici raddoppiati. Altro che ripresa”

[textmarker color=”E63631″]LOMBARDIA[/textmarker] – “La ripresa è un miraggio e un’invenzione propagandistica”. Non usa mezzi toni la delegazione sestese della Fiom Cgil che commenta i dati relativi ai licenziamenti nel settore metalmeccanico lombardo. I lavoratori messi in mobilità nella grande e media industria durante il primo mese dell’anno sono 1.104, una cifra pari al doppio rispetto a quella dello stesso mese del 2014, quando a perdere il lavoro furono in 524 unità.

Quasi la metà degli esuberi riguarda Milano e la sua provincia (437), punte significative anche a Bergamo (197 licenziati) e Lecco (161), mentre si dimezzano i licenziamenti nel bresciano.

“Si tratta di dati molto allarmanti che devono indurre a una riflessione seria e definitiva rispetto al problema di quanti perdono il lavoro, come sostiene inascoltata da tempo la Fiom Cgil Lombardia – sostiene Mirco Rota, segretario generale dell’organizzazione -. Questo dato è influenzato molto dal fatto che dal primo gennaio 2015, per effetto della legge voluta dal Governo Monti, diminuiscono i tempi della mobilità. E allora, per ottenere l’indennità di mobilità, molte aziende fanno optare per una mobilità volontaria, in modo tale da mandare i lavoratori in mobilità nel 2014 e consentire agli operai di poter disporre di un ammortizzatore per un tempo più lungo”.

“Ancora una volta – aggiunge Rota – i dati testimoniano come non ci sia nessuna ripresa in atto, come qualcuno voglia propagandisticamente far credere, e che le modifiche impresse alla legislazione sul lavoro, attraverso il Jobs act, abbiano effetti inesistenti o assolutamente marginali rispetto a questi pesantissimi numeri”.

ARTICOLI CORRELATI