Gio. 20 Mar. 2025
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Il racconto della figlia di Poloni presa in ostaggio: “Minuti interminabili, ma i rapinatori erano gentili”

[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – Rapinatori gentili, che si scusano con le vittime, le tranquillizzano, offrono loro persino un bicchier d’acqua. Ma pur sempre rapinatori, capaci di tenere in ostaggio dieci persone per quasi un’ora, con una calma e un sangue freddo da professionisti. Sono poi svaniti nel nulla i tre, forse quattro uomini che l’altro giorno hanno saccheggiato la Banca di Credito Cooperativo di Carugate e Cernusco a San Maurizio, facendo poi perdere le loro tracce.

Presi tra gli ostaggi anche la moglie e la figlia di Marco Poloni, capogruppo della Lega nord in Consiglio comunale, che attacca: “Non è possibile che questi, dopo quasi un’ora dentro la banca, possano perdersi nel nulla. E’ da cinque anni che premo perché a Cologno siano installate le telecamere”.

Quando sua figlia è entrata, giovedì pomeriggio intorno alle 15, i rapinatori erano già dentro da quasi mezz’ora. “Mi è venuto incontro  un uomo con parrucca e occhiali a specchio – racconta Sjujen Poloni, 26 anni – mi ha tranquillizzata, dicendomi che non voleva farmi del male, ha preso il mio telefono cellulare e mi ha portato in bagno, dove c’erano già alcuni clienti e i tre dipendenti della banca, oltre ad altri due rapinatori coperti da passamontagna. Mi hanno legato i polsi con le fascette di plastica usate dagli elettricisti”.

La situazione è calma, ma la tensione è comunque molto forte, la giovane sa anche che in banca sta per arrivare sua mamma, con la quale ha appuntamento. “A un certo punto mi sono messa a piangere – racconta la figlia del consigliere –  i rapinatori mi hanno chiesto se volessi un fazzoletto e mi hanno portato un bicchiere d’acqua per tranquillizzarmi. Per tutto il tempo che sono stata lì, nessuno ha mostrato armi”.

Dopo qualche minuto, entra anche Luciana Corda, moglie di Poloni, anche lei viene legata e fatta sedere in bagno con gli altri: gli ostaggi saranno alla fine una decina. I malviventi, che sembrano tutti italiani, ripetono di non voler fare del male, ma di essere costretti a prendere i soldi per sfamare le loro famiglie.

L’attesa dura fino all’apertura della cassaforte. Poi la banda prende i soldi, dice agli ostaggi di rimanere ancora 10 minuti dentro al bagno e poi di uscire tranquillamente. Se ne vanno e si dileguano facendo perdere le tracce.

“Se sarò eletto – rincara Marco Poloni, arrivato sul posto di corsa dopo aver saputo quanto successo – metterò la sicurezza al primo posto: non è possibile che dei rapinatori non si sappia più nulla in una città come Cologno”.

(foto repertorio: i carabinieri sono arrivati soltanto a rapinatori già lontani)

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