Dom. 27 Apr. 2025
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Dopo lo sgombero, i rom si rifugiano lungo i binari della ferrovia

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Di giorno, infilate tra il muro di mattoni rossi delle Falck e i binari del treno, si notano poco. Piccoli cumuli di legna e teli di plastica. Di notte, il bagliore del fuoco rivela i punti dove si sono accampati lungo la ferrovia i rom sgomberati dalle aree Vulcano.

L’intervento di forze dell’ordine e polizia, qualche giorno fa, aveva portato all’abbattimento di una settantina di baracche che erano state costruite dietro al centro commerciale. Da allora, il sistema di vigilanza non permette a nessuno di rientrare a ricostruire la baracchina, così gli oltre cento rom dispersi hanno cercato nuovi luoghi in cui costruire ripari.

leggi anche: “Demolite le baracche dei rom nelle aree Falck”

Qualcuno si è spostato a Cinisello, altri si sono accampati nei giardini o hanno trovato ospitalità provvisoria in qualche roulotte di amici. Qualcun altro, che può contare su un lavoro più o meno sicuro, sta andando in giro a cercare un appartamento da affittare per mettere al riparo moglie e figli.

Alcune giovani famiglie hanno invece deciso di insediarsi a pochi metri dai binari, in un posto riparato ma pericolosissimo, lungo il tratto di ferrovia che da Sesto porta a Monza. Per raggiungerlo bisogna attraversare quattro binari del treno, camminando sui sassi della strada ferrata: non si deve abbassare mai la guardia. Come già avvenuto in passato, con diversi incidenti anche mortali, qui non ci si può permettere distrazioni.

rom accampati lungo i binari

I rom portano gli ultimi materiali che sono riusciti a recuperare dopo lo sgombero – sedie, materassi, tavole di legno – oppure arrivano con le borse della spesa, apprestandosi a preparare la cena. Il tramonto rivela il contorno in controluce dell’acquedotto di Sesto e più a lato la sagoma enorme di quello che rimane delle Falck.

Passa un treno. Poi il buio avvolge tutto, i binari non si distinguono più. Passa un altro treno, fischiando. Le fiamme accendono i volti di donne incinte e giovani ragazzi che si apprestano a diventare padri. Si mette la carne sul fuoco, si lavano i piatti prima di mangiare: la cena è quasi pronta.

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