Ven. 19 Apr. 2024
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La legionella a Bresso. L’assessore regionale della Lombardia Mantovani a Bresso per fare il punto

[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – L’allarme rosso per la diffusione del batterio della Legionella a Bresso è cessato, ma non bisogna allentare l’attenzione nè diminuire i controlli. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, che ha incontrato i cittadini di Bresso in occasione del dibattito pubblico organizzato dall’Associazione Centro Anziani dal titolo: “Legionella: a che punto siamo”. “Bisogna che anche i vostri amministratori di condominio esercitino i controlli necessari per debellare l’eventuale presenza del batterio dagli impianti idrici delle abitazioni. Perché per quanto riguarda i controlli sanitari dell’Asl questi sono attivi e costanti in ospedali, case di riposo, alberghi, piscine e in tutti i centri pubblici. L’allarme rosso è cessato, ma è necessario essere prudenti. Si sta lavorando per riportare la situazione alla normalità. Siate vigili, segnalate subito se c’è un problema e con l’Asl e Regione Lombardia riusciremo a debellare il batterio della Legionella, soprattutto scoprendo le cause che a Bresso hanno fatto registrare in un breve lasso di tempo un numero elevato di casi” ha detto l’assessore. L’incontro è stato organizzato che negli ultmi tre mesi ci sono stati 8 casi di cui gli ultimi 2 registrati solo a fine dicembre scorso. Sono state avanzate diverse ipotesi sulle cause di un così statisticamente elevato numero di casi in un periodo di tempo molto breve, ma i controlli e le analisi sono ancora in corso.

“La Legionella si riproduce maggiormente negli impianti di acqua calda centralizzati rispetto a quelli autonomi e prolifera negli impianti datati, ma anche in quelli recenti, costruiti con tubature in plastica, che è un materiale favorevole alla formazione del biofilm, una specie di gel favorevole al batterio”, ha anche spiegato l’assessore Mantovani. “In Lombardia se ne registrano circa 400 casi l’anno su 10 milioni di abitanti: 4 casi ogni 100 mila persone all’anno. Desta attenzione il fatto che ci siano stati 8 casi su 26 mila persone in soli pochi mesi e da qui è scattata l’allerta massima da parte della Asl territoriale di Milano”.

I sintomi della malattia sono molto simili a quelli di un’influenza: febbre, tosse, dolori muscolari e nei casi più gravi anche difficoltà  respiratorie. Generalmente le forme più gravi si presentano in persone debilitate.

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