[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – La macchina procede alla velocità stabilita e senza intoppi. Sembrerebbe inverosimile, visto che si tratta del Seveso, il riottoso fiume che nel corso degli ultimi anni ha provocato danni milionari con le sue esondazioni, a causa della mancanza di comunità di intenti da parte dei vari enti e quindi di un vero e concreto piano di intervento.
Invece pare che adesso il maxi piano per tutelare dalle acque del fiume Milano e tutti i comuni del Nordmilano e della Brianza che attraversa, possa diventare davvero realtà.
I tecnici dell’Aipo, agenzia interregionale per il fiume Po, incaricati di realizzare i progetti, hanno depositato i documenti per le tre vasche di laminazione di Paderno Dugnano, Varedo e Lentate, rispettando la deadline della fine del 2014.
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Questi tre progetti vanno ad aggiungersi alla vasca di Senago il cui iter è già stato avviato: entro febbraio terminerà la Valutazione d’Impatto Ambientale e potranno partire i lavori che dovranno essere ultimati a giugno 2015.
Mentre per Senago i fondi sono già garantiti da Regione Lombardia e Comune di Milano da diversi mesi, per Paderno Varedo e Lentate occorre il semaforo verde da Roma, ovvero, circa 56 milioni dal decreto Sblocca Italia per tutelare le aree metropolitane a rischio esondazioni e altri 30 milioni dal ministero dell’Ambiente.
Infine, resta l’incognita della vasca al Parco Nord, per la quale esiste il progetto preliminare ma che ha già incontrato la resistenza del Cda del Parco e del comune di Bresso.
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Il passaggio che metterà la parola fine al progetto, la pulizia delle acque e delle reti fognarie, decisamente indispensabile, anche per lo spettro della sanzione che potrebbe arrivare dall’Europa.
(Foto dal nostro archivio)