Sab. 18 Gen. 2025
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Permessi veloci, un altro poliziotto indagato per corruzione

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Un terzo poliziotto pare sia coinvolto nell’inchiesta sulla corruzione legata al rilascio dei permessi di soggiorno. Si tratta di un assistente in servizio nel commissariato di Cinisello. Anche lui, come gli altri due poliziotti, lavorava nell’ufficio immigrazione. Ma a differenza dell’ispettore capo e dell’assistente capo, arrestati l’altro giorno, il terzo poliziotto risulta solo indagato, sempre per corruzione. Avrebbe avuto un ruolo minore rispetto ai colleghi, che invece ricevevano fattivamente, sempre secondo l’accusa, sia i corrutori, cioè gli stranieri che per avere il permesso di soggiorno più velocemente erano disposti a pagare 500 euro e fare regali, come telefoni e orologi, sia il macellaio egiziano sestese che aveva il ruolo di mediatore ed era ormai conosciutissimo nell’ambiente.

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Secondo quanto riportato dal quotidiano il Giorno, tra l’egiziano e l’ispettore capo della polizia dell’ufficio immigrazione di via Cilea ci sarebbe stato un rapporto di vera e propria amicizia, con frequentazioni che andavano oltre l’orario di lavoro, e comprendevano cene con la famiglia e incontri in ambito privato.

Ma è quello che succedeva poi in commissariato che, se confermato, sarebbe un duro colpo per l’ufficio immigrazione. Un vero e proprio sistema che pare fosse noto in tutto l’hinterland. Le pratiche “modificate” sarebbero una decina ma altre duecento sono sotto esame, per accertare la dimensione e la durata del meccanismo di corruzione.

Non si esclude che le indagini possano arrivare anche ad altri commissariati. Per il momento, le indagini della Procura di Monza hanno portato all’emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare. Di queste, 8 in carcere, 10 con l’obbligo di firma e 5 agli arresti domiciliari. Coinvolti nelle ordinanze ci sono anche 8 italiani, che avrebbero firmato finte attestazioni di lavoro per gli immigrati in cerca di permesso.

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