Mar. 30 Apr. 2024
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Gli studenti di Sesto in piazza per i 43 scomparsi di Iguala

desaparecidos_nossa[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo”. C’erano anche i ragazzi e le ragazze sestesi dell’Unione degli Studenti e dell’associazione Libera, ieri davanti al consolato messicano di Milano.

Hanno gridato e protestato il loro sconcerto di fronte a uno dei fatti più gravi e assurdi della cronaca internazionale di queste settimane: la scomparsa di 43 studenti che erano andati a protestare contro la riforma dell’insegnamento a Iguala, in Messico.

Sono svaniti nel nulla il 26 settembre, dopo essere stati aggrediti e colpiti con armi da fuoco dalla polizia municipale, che sembra essere responsabile della loro sparizione. I giovani sarebbero stati rapiti, uccisi e poi bruciati e nascosti in una fossa comune. Si attende ancora l’esito delle analisi sui resti, ma l’ipotesi più terribile sembra anche la più probabile. Dalle indagini è emerso che il mandante del sequestro, diventato un vero e proprio massacro, sarebbe stato il sindaco della cittadina insieme a sua moglie, con la collaborazione di sicari narcotrafficanti.

Un episodio di fronte al quale i giovani sestesi non potevano rimanere indifferenti. Ma questi 43 scomparsi, i cui nomi sono stati portati alla ribalta dai media internazionali, sono solo gli ultimi di una serie di crimini e violenze nel paese degli aztechi. Si calcola che in dieci anni 27 mila persone siano sparite e 100mila uccise dalla criminalità organizzata. Numeri e storie personali che fanno venire i brividi. Ieri l’emittente France24 ha raccontato di altri 31 studenti, giovanissimi, svaniti dal villaggio di Cocula, sempre in Messico.

“Vivi li hanno presi e vivi li rivogliamo – ha scritto su un cartello Andrea Nossa, dell’Unione degli studenti di Sesto – i 43 giovani fanno parte delle migliaia di desaparecidos in Messico, a causa dell’attività della malavita e di una classe politica corrotta”.

“La solidaridad es la ternura de los pueblos” – commenta su facebook un amico di Andrea: “La solidarietà è la tenerezza dei popoli. Sappiamo ancora essere solidali? Grazie per avercelo ricordato”.

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