Dom. 05 Mag. 2024
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Grazie ai politici per questi trasporti “medioevali”

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – I recenti rincari ai biglietti del trasporto pubblico locale “extraurbano” hanno riacceso la polemica sui costi e sulle modalità di un sistema di trasporto che a Milano è vecchio non soltanto nelle strutture e nelle forme, ma anche nelle scelte di calcolo delle tariffe. Siamo forse l’unica grande città europea che ancora calcola il costo dei biglietti in base alle competenze comunali. Un vero paradosso se si pensa che ormai siamo tutti un’unica Città Metropolitana. Altrove, si parla di fasce chilometriche o più ampie fasce di competenza che coprono intere regioni. Un sistema di tariffazione che sarebbe più moderno, più equo per gli utenti e più facile da interpretare per i turisti e gli ospiti. Pensate a un turista giapponese che arriva a sesto o a Cinisello: per poter salire su un autobus o sul metrò deve prima studiare la differenza tra i biglietti urbani, quelli da 1 zona e quelli da 1 zona e mezza. Poi se sbaglia il biglietto sul metrò tra Sesto e Milano, rischia una multa, perché sicuramente il turista non saprà che il contorto sistema tariffario prevede biglietti diversi per chi sale da Sesto Fs o da Sesto Marelli e per chi scende prima o dopo Loreto. E’ così contorto che nemmeno i residenti lo conoscono tutti. Follie italiane.

Visto che ormai siamo destinati ad arrivare all’Expo con il nostro complicatissimo e caro sistema di tariffazione dei trasporti ci sembrava giusto ringraziarne tutti i responsabili.

Grazie ai presidenti della Regione Roberto Formigoni e Roberto Maroni che da quasi 20 anni promettono una riforma regionale per un sistema più moderno. Se mai esiste una proposta di legge, è stata ben “imboscata” da loro e dai loro collaboratori.

Grazie al presidente della Provincia Guido Podestà che prima di guidare l’eutanasia del suo ente non ha mosso nemmeno un dito per ammodernare il sistema tariffario dei trasporti.

Grazie anche a quei sindaci e candidati che hanno sfruttato per oltre un ventennio la leva degli ingiusti rincari dei biglietti dei trasporti, per arricchire le loro campagne elettorali, ma poi non hanno fatto nulla per concretizzare le loro “battaglie di principio”.

Un grazie a tutta quella classe politica che evidentemente usa molto poco i mezzi pubblici e non capisce quanto siano arretrati. Oppure li conosce, ma non ha le capacità per governare un cambiamento reale.

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