Gio. 18 Apr. 2024
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“Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore…”

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Questioni di centimetri, di inezie, di fortuna e di sfortuna. Tante volte nel calcio sono proprio questi i particolari che permettono di vincere o perdere una partita. Specie poi quando sono i calci di rigore a sancire chi vincerà una partita.

Come ricordava Francesco De Gregori nella celebre canzone “La leva calcistica dell’68”: “Ma Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Ormai è diventata un vero e proprio must questa canzone e viene rievocata in caso di sconfitta dagli undici metri. E ieri sera è stato così per i ragazzi del Varese, annichiliti e frastornati dopo una competizione giocata alla pari con le grandi forze del campionato italiano.

Spesso per vincere un match i dettagli sono quelli che contano e ieri sera proprio questi sono stati decisivi. La mossa del mister dell’Atalanta Polistina di inserire il secondo portiere a cinque minuti dalla fine e poi la preparazione psicologica per andare a tirare dagli undici metri. Da una parte Gennari del Varese che fa la conta di chi se la sente e chi no, dall’altra Polistina con i ragazzi seduti davanti a lui ad ascoltare quello che ha da dirgli.

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E poi il consiglio schietto e diretto ai ragazzi su come calciare: Gennari invita i suoi ad andare diretti: “Mi raccomando non tiriamo rigorini, botte dirette, anche se sbagliate non c’è problema, ma voglio vedere dei rigori potenti”, dall’altra parte Polistina li invita a tranquillizzarsi soprattutto nella fase preparatoria: “Tirate come volete ragazzi. L’importante è che nel tragitto per arrivare a tirarlo non camminiate: dovete corricchiare, rilassatevi e non pensate a nulla”.

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