Manca un anno esatto all’apertura dell’Expo 2015, prevista per il Primo Maggio del 2015. I veleni e i ritardi si sciolgono progressivamente nell’ultimo sprint verso questa meta importantissima per Milano e per l’Italia. Si fa la conta delle opere in itinere e di quelle che non verranno più realizzate per tempo. Si guarda con fiducia a ciò che sta sorgendo in Milano e nel quartiere dell’Expo.
Ma all’appello, ancora una volta, manca completamente il Nordmilano. Assente ingiustificato. Colpevole, con la sua classe politica in prima linea, di un vuoto di idee e di progetti che rende gli oltre 350mila cittadini del Nordmilano spettatori immobili e impotenti di un evento di portata storica. I nostri amministratori potranno dire: “All’Expo noi non c’eravamo”. Anzi, faranno di tutto per tenersi alla lontana e far finta che nulla sia accaduto…
Eppure l’Expo tra un anno invaderà Milano con turisti, uomini d’affari e protagonisti delle più prestigiose istituzioni di tutto il mondo. A quel punto le nostre città appariranno ancora di più come inerti quartieri dormitorio dove dell’Expo sarà arrivato solamente l’eco e probabilmente anche qualche disagio legato alle dimensioni di questa manifestazione universale.
Le amministrazioni comunali non sono riuscite a partorire un’idea, un progetto o un’opera che sia degna di questo Expo.
Perfino i progetti che sono stati calati dall’alto sono fermi al palo, segno che forse quassù nel Nordmilano non contiamo nulla.
Il prolungamento del Metrò 1 da Sesto a Cinisello (1 chilometro o poco più), regalo dell’Expo dopo 20 anni di attesa, è fermo al palo. I lavori saranno completatati nel 2016. La tranvia Bresso-Seregno, avviata in gran fretta per servire l’Expo, è ferma dopo un’imbarazzante apertura di cantiere, in autunno, che si è rivelata assolutamente fasulla. La classica parata politica cui non è seguito l’effettivo inizio dei lavori.
La Rho-Monza? Praticamente ancora non si conosce il destino del progetto padernese. E poi che dire della Pedemontana. Oggi, il sindaco di Milano Pisapia ci fa sapere che secondo lui non serve all’Expo. Strano che il sindaco di una città metropolitana non sia in grado percepire la funzione fondamentale di un’arteria viabilistica come la Pedemontana. Ogni auto che circolerà su quella strada, sarà un’auto in meno che si metterà in coda sulle tangenziali milanesi e sulle strade di accesso alla metropoli che sono già al collasso, prima ancora di accogliere i visitatori dell’Expo. Sembra poco?
Tornando al Nordmilano, forse non è stato chiaro che questo non è l’Expo delle infrastrutture e dell’Urbanistica, ma l’Expo dedicato alla modernità all’innovazione e soprattutto all’alimentazione. Se dunque sulle infrastrutture il Nordmilano ha francamente fallito, su quello dei contenuti per l’Expo non è mai stato in corsa. Al momento non esiste in cantiere un’iniziativa che spinga qualcuno dei visitatori a ricordare il Nordmilano. Saremo luogo di passaggio e basta. C’è da giurarci che qualcuno si inventerà qualche mostra dell’ultimo minuto. Ma non era questo lo spirito dell’Expo. Almeno si sarebbe potuto valorizzare l’enorme presenza di imprese grandi e piccole che operano sul territorio e che magari hanno qualcosa da dire al mondo. Già, ma che ne sanno i politici del nostro territorio di quello che accade davvero nei comuni?