Mar. 18 Nov. 2025
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Cusano Milanino, ponte di via Marconi: De Rosa ribatte alle accuse della ex sindaca Lesma

Un problema ancora irrisolto della città quando esonda il Seveso. Una polemica accesa via social dalla ex prima cittadina

L’ultima esondazione del fiume Seveso, nei giorni scorsi, ha riportato il tema del ponte di via Marconi di cui si è discusso con toni particolarmente accesi. La minoranza, per voce della ex sindaca, Valeria Lesma, ha parlato, via social, di “otto mesi di silenzi, scuse e immobilismo”.

Valeria Lesma in un’immagine di repertorio

“Sono passati otto mesi – incalza la Lesma –  da quando, l’11 febbraio, la sindaca Pessina e l’assessore Arduino convocavano la cittadinanza per ‘informare’ sul destino del ponte di via Marconi. In quell’occasione la sindaca aveva detto di essere in attesa di due pareri da parte di Regione Lombardia (‘Regione ci deve dare due risposte!’), necessari per decidere se procedere con il consolidamento del ponte o piuttosto con la sua demolizione e ricostruzione. L’assessore Arduino aveva ulteriormente sottolineato che ‘ci si mettono anche gli enti esterni!’, colpevoli di ritardare i tempi”.

Il tema del ponte Marconi è diventato d’attualità nei giorni scorsi, quando l’acqua è uscita di nuovo allagando alcune strade della città e provocando disagi: “E anche stavolta – ha proseguito la Lesma –  la risposta della sindaca a chi chiedeva cosa ne sarà del ponte, è stata sempre la stessa: “Aspettiamo risposte da Regione”.

Carla Pessina
La Sindaca Carla Pessina

La stessa giustificazione campeggia persino sul giornalino comunale distribuito qualche giorno fa, dove a pag. 3 si legge che “sono tutt’ora in corso le interlocuzioni con gli Enti preposti, ovvero Regione Lombardia e AIPO”: in sostanza la giunta non ha ancora deciso nulla, ma la “colpa” è di qualcun altro”.

La risposta dell’assessore Massimo De Rosa

Non poteva certo farsi attendere la risposta della maggioranza. Massimo De Rosa, Assessore alle Politiche ambientali e Sviluppo sostenibile di Cusano Milanino, così ha replicato via social alle critiche mosse dalla Lesma: “ Intervengo pubblicamente per chiarire alcuni punti sul ponte di via Marconi, perché credo che i cittadini di Cusano Milanino meritino chiarezza e verità, non semplificazioni o accuse infondate”.

“Dire che il Comune “non ha fatto nulla” – spiega De Rosa – è semplicemente falso. Fin dall’emersione delle prime criticità strutturali, l’Amministrazione ha agito con tempestività e responsabilità, mettendo al primo posto la sicurezza dei cittadini. Sono state adottate limitazioni al traffico, divieti per i mezzi pesanti, installata nuova segnaletica e avviate verifiche tecniche approfondite che hanno confermato la necessità di un intervento significativo”.

“Siamo oggi – precisa De Rosa –  nella fase conclusiva delle valutazioni: si tratta di scegliere se procedere con un consolidamento strutturale profondo o con una ricostruzione completa del ponte.  Scelte di questo tipo non si improvvisano: richiedono studi, dati certi e autorizzazioni formali da più enti. Sul piano istituzionale, le interlocuzioni con Regione Lombardia sono in corso. Nel mese di ottobre è previsto un incontro tecnico in Regione per affrontare i nodi principali e definire i passaggi che consentiranno di arrivare alla decisione progettuale definitiva”.

Poi i ringraziamenti all’assessore regionale Gianluca Comazzi “per la disponibilità e l’attenzione dimostrata verso la nostra città: un segnale concreto di collaborazione istituzionale e di serietà operativa”.

“Quanto ai pareri richiesti – aggiunge De Rosa –, è bene precisare che il Comune ha regolarmente avviato il confronto con tutti gli enti competenti, compresa la Soprintendenza, che ha già espresso formalmente la propria valutazione. Per quanto riguarda AIPO, (Quanto ad AIPO ci siamo trovati di fronte ad una grossa sorpresa: abbiamo infatti saputo che il Comune non ha mai neppure richiesto il parere!., scriveva la Lesma, ndr) la materia è complessa e sarà oggetto di approfondimento tecnico nel tavolo regionale di ottobre, dove saranno chiariti anche gli aspetti idraulici relativi alle quote e alla futura progettazione”.

“Non esiste alcuna omissione o inerzia”

Rimandate poi le accuse al mittente: “Non esiste alcuna omissione o inerzia: il Comune ha seguito i passaggi tecnici corretti e continua a operare in coordinamento con gli enti superiori. Nessuno “scaricabarile”, ma un percorso tecnico istituzionale che richiede tempi compatibili con la complessità dell’opera” .

Infine una precisazione: “ Riguardo al bando ministeriale del 15 settembre 2025, il Comune non ha presentato domanda. La decisione – spiega l’assessore – è stata ponderata e responsabile: non era ancora disponibile un progetto esecutivo completo e validato, come richiesto dal bando. Presentare una candidatura priva di tutti i pareri obbligatori sarebbe stato scorretto e contrario ai principi di buona amministrazione. Una volta completate le scelte progettuali e quantificati i costi, sarà avviata la ricerca delle risorse necessarie, contando sul sostegno di Regione Lombardia e, auspico, anche delle forze di opposizione, perché su un tema di sicurezza come questo l’interesse dovrebbe essere comune” .

Intanto,  fra una polemica e l’altra, un botta e risposta via social, aspettando i tempi biblici della “macchina istituzionale”, i cittadini continuano a lamentarsi per una situazione che appare ancora in stallo. E guardano con preoccupazione il futuro quando il Seveso potrebbe ancora esondare.

 

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