Mar. 29 Apr. 2025
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Sesto San Giovanni, morte tiktoker: c’è l’odio social dietro al suicidio di Davide?

La Procura di Monza ha aperto un fascicolo per "istigazione al suicidio" per far luce sulla morte del giovane sestese che si è tolto la vita con la pistola d'ordinanza del padre, ora indagato per omessa custodia dell'arma. Il 21enne aveva condiviso sui social il complesso percorso alla ricerca della propria identità di genere e da allora erano comparsi insulti di vario tipo sul suo profilo.

È stato aperto dalla Procura di Monza un fascicolo d’inchiesta per istigazione al suicidio per far luce sul decesso di Davide “Alexandra” Garufi, il 21enne tiktoker sestese che si è tolto la vita mercoledì notte con la pistola di ordinanza del padre, una guardia giurata ora indagato per omessa custodia dell’arma. Un atto dovuto per poter procedere con l’esame autoptico sul corpo del giovane per chiarire l’esatta dinamica della sua tragica scomparsa.

Scomparsa sulla quale gli inquirenti vogliono fare chiarezza senza tralasciare nessuna ipotesi, specialmente in ordine ad un eventuale coinvolgimento da parte di terze persone nella decisione estrema presa dal 21enne. Anche se al momento non risulterebbero emersi dettagli significativi tali da corroborare l’ipotesi di istigazione al suicidio, gli investigatori hanno posto sotto sequestro il cellulare del giovane e stanno scandagliando i social media da lui utilizzati, con particolare attenzione alle chat e all’account tiktok dove Garufi era seguito da migliaia di followers.

Approdato sui social nel 2020, dapprima quasi timidamente postando contenuti spiritosi, aveva in seguito scelto di condividere con i suoi followers il percorso di coming out. Un percorso complesso e travagliato alla ricerca della propria identità, nel quale Davide lascia il posto ad Alexandra. Poi la decisione di intraprendere il viaggio verso la transizione di genere, di fatto mai iniziato, per riconoscersi ancora Davide, di genere non binario.

Ed è qui, nella condivisione di un’esperienza così intima e personale, che ha cominciato a farsi largo l’odio social divulgato a suon di commenti omofobi, insulti di vario genere, più o meno pesanti, che sono apparsi sotto i contenuti postati sul suo account TikTok. Messaggi che avrebbero fatto soffrire Davide, già fragile anche a seguito di un grave lutto che tempo fa ha colpito la sua famiglia.

Ora spetterà agli inquirenti vagliare tutte le ipotesi ed identificare eventuali responsabilità per il decesso del giovane, la cui morte ha fatto rapidamente il giro del web provocando reazioni tra i suoi followers e all’interno della comunità Lgbtq+ che ha puntato l’indice sul clima d’odio generato dagli haters. “Sinistra Italiana esprime profondo dolore e rabbia per la tragica morte di Davide (Alex) Garufi e si stringe attorno al dolore dei familiari, amici e follower di Davide (Alex) che ha avuto il coraggio di fare coming out come donna transgender su TikTok, chiedendo di essere chiamatə Alexandra e annunciando con fierezza l’inizio della terapia ormonale. Da quel momento, Alex (Davide) è statə vittima di violenti episodi di bullismo e transfobia, sia online che nella vita quotidiana”. E Daniele Durante, delegato ai Diritti della segreteria di Sinistra Italiana Milano, aggiunge: “Non considero la morte di Alex (Davide) un suicidio ma un omicidio che ha dei responsabili: la nostra società “tradizionale” ed egoista e la cultura che esprimono i movimenti anti-scelta come Pro Vita e Family Day e la destra intollerante che nega l’esistenza di queste persone, umiliandole”.

Tantissimi i messaggi di cordoglio che hanno inondato i social con pensieri di vicinanza alla famiglia del giovane scomparso e messaggi di saluto. Tra loro anche il sindaco di Sesto San Giovanni: “Il mio pensiero va ad un giovane di Sesto San Giovanni che ci ha lasciati troppo presto – scrive Di Stefano -. A nome di tutta la comunità, è con profondo dolore che esprimo il mio più sentito cordoglio per la scomparsa di Davide Garufi e la mia totale vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari. Al di là di ogni considerazione, ciò che rimane è l’immane tragedia di una vita spezzata. In attesa che le indagini facciano il loro corso, quanto accaduto ci ricorda con forza quanto sia urgente e necessario contrastare ogni forma di bullismo e sopraffazione per rimettere al centro la cultura del rispetto e della dignità. Ciao Davide”.

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