Per rimuovere lo sporco negli ambienti professionali un metodo efficace è rappresentato dalla pulizia ad alta pressione, una soluzione semplice, veloce ed efficiente per pulire un’ampia varietà di superfici e vari tipi di incrostazioni.
Questo è possibile grazie a strumenti specifici come le idropulitrici professionali, ossia modelli progettati appositamente per garantire prestazioni superiori rispetto ai dispositivi di uso domestico.
In questi contesti un’idropulitrice ad alta pressione assicura diversi vantaggi, tra cui la possibilità di risparmiare tempo e soldi nella pulizia professionale, in quanto evita di ripetere le operazioni offrendo subito un risultato ottimale e consente di ridurre la manodopera necessaria. Inoltre, questi macchinari consentono di lavorare in sicurezza senza rischi per gli operatori, perché hanno un’elevata affidabilità e durevolezza e permettono di intervenire su qualsiasi superficie grazie a un’alta versatilità.
Attraverso il getto ad alta pressione le idropulitrici professionali offrono anche un’ottima qualità di pulizia, anche negli ambienti più complessi come gli stabilimenti industriali e in presenza di sporco molto ostinato e difficile da eliminare.
Queste caratteristiche rendono le idropulitrici una soluzione perfetta per tantissime attività di pulizia, come la rimozione dello sporco da facciate di edifici, pavimenti esterni, attrezzature di lavoro, recinzioni, macchinari industriali, cucine professionali, supermercati, ospedali, centri sportivi, attrezzi agricoli e persino pannelli solari e fotovoltaici.
Come funziona un’idropulitrice professionale
L’idropulitrice si contraddistingue per un funzionamento basato sull’utilizzo di un getto d’acqua generato da una pompa, tramite il supporto di un motore a scoppio o elettrico.
Per evitare di danneggiare la macchina o la superficie da pulire è presente anche un apposito filtro, in grado di bloccare eventuali residui e impurità presenti nell’acqua. L’operatore, quindi, non deve far altro che sfruttare la pressione dell’idropulitrice per rimuovere lo sporco, utilizzando una lancia collegata a un tubo ad alta pressione e maneggiandola tramite un’impugnatura ergonomica che facilita l’intervento di pulizia.
Solitamente si tratta di apparecchi mobili che possono essere spostati dall’addetto durante le operazioni di pulizia per lavorare all’interno di vari ambienti in modo pratico ed efficiente. In alternativa, esistono anche le idropulitrici fisse, installate a muro o a pavimento, da configurare appositamente per pulire ambienti specifici come una postazione automotive o la cucina di un ristorante.
Per una pulizia ottimale è importante scegliere gli accessori giusti, con la possibilità di applicare una serie di componenti diversi come ugelli, lance, sonde, testine, tubi, pistole e cisterne. Bisogna anche utilizzare i detergenti più adatti al tipo di sporco da rimuovere (olio, resina, grasso, smog, terra, incrostazioni nelle tubature), ma in alcune circostanze basta la pressione elevata del getto d’acqua o l’alta temperatura per ottenere una pulizia adeguata.
Inoltre, l’operatore deve mantenere la lancia tra 50 centimetri e 1 metro di distanza dalla superficie da trattare con un angolo di 45°, regolando bene l’idropulitrice per ottenere un getto ottimale e non causare danni.
Cosa valutare nella scelta di un’idropulitrice professionale
Sul mercato è possibile trovare un’ampia scelta di idropulitrici professionali, con tanti modelli differenti per caratteristiche, prezzo e performance. Per essere sicuri di acquistare la macchina giusta, dunque, è opportuno valutare alcuni aspetti essenziali, a partire dal tipo di motore.
I modelli elettrici devono essere collegati a una presa elettrica per funzionare, limitando in parte la mobilità dell’operatore, tuttavia possono essere impiegati anche in ambienti chiusi o che richiedono l’assenza di contaminazioni esterne. Le idropulitrici con motore endotermico, invece, assicurano una maggiore autonomia di movimento e una potenza superiore, rappresentando una soluzione ideale per usi intensi e prolungati e per la pulizia di ambienti esterni.
La potenza del motore è un’altra caratteristica da non sottovalutare, un parametro espresso in cavalli (hp) nei modelli endotermici e in watt (W) in quelli elettrici. È un elemento da tenere sempre in considerazione, poiché permette di usufruire di un adeguato bilanciamento tra la portata e la pressione della macchina.
La portata dell’idropulitrice è la quantità d’acqua che la macchina è in grado di erogare in un determinato arco di tempo, in genere pari ad almeno 600 litri all’ora nei modelli professionali. La pressione invece si riferisce alla forza con cui l’acqua viene espulsa dalla lancia, che nelle idropulitrici ad alte performance può andare da 150 a 500 bar e aiuta a capire la capacità del dispositivo di rimuovere anche lo sporco più complesso.
Inoltre, l’acqua ad alta pressione erogata dalla macchina può essere calda o fredda. Le idropulitrici ad acqua calda riscaldano il fluido fino a una certa temperatura producendo anche vapore, consentendo un minore utilizzo di detergente e pulendo in maniera approfondita anche lo sporco più difficile, come le macchie e i residui di grassi e oli.
Le idropulitrici ad acqua fredda, invece, sono impiegate in genere nella pulizia di grandi superfici o in settori specifici come quello agricolo, edile e municipale, offrendo un’opzione più economica e semplice da usare rispetto ai modelli che adoperano acqua calda.
Infine, è necessario valutare altre caratteristiche come la qualità e il tipo di materiali, la gamma di accessori compatibili e il prezzo della macchina, cercando il giusto compromesso tra costi e prestazioni per ottenere una pulizia accurata ma anche economicamente sostenibile.