Ven. 20 Set. 2024
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Cusano Milanino, l’incertissimo futuro dello Sporting

Malgrado l’impegno della nuova amministrazione per trovare una soluzione almeno temporanea, lo sport cusanese sembra davvero a rischio. Le preoccupazioni di Marco Almansi, il presidente della società che ha gestito fino a poco tempo fa la struttura e che ha contribuito a far crescere l’attività agonistica delle squadre

Chiuderà? Non chiuderà?  In tanti si stanno chiedendo quale sarà il destino dello Sporting, la struttura sportiva di Cusano Milanino che rischia di diventare l’ennesimo rudere, simbolo degli sprechi della Pubblica amministrazione nella gestione dei beni pubblici. Come noto, le ripetute gare degli anni scorsi hanno impedito il prosieguo della sua attività: il risultato è che in agosto la struttura rimane chiusa e il futuro sembra alquanto incerto. Di recente la nuova giunta guidata dalla sindaca di centrosinistra, Carla Pessina, eletta lo scorso giugno, ha comunicato che la chiusura definitiva è stata scongiurata grazie a una delibera secondo la quale il Centro rientrerà in quegli spazi comunali che possono essere utilizzati in base ad una tariffa oraria ed assegnati alle Associazioni che ne fanno richiesta. Una modalità transitoria che resterà in vigore fino al luglio 2025; nel frattempo sarà preparata una nuova gara pubblica per la concessione del “Tennis”, rivolta a chi saprà rilanciarlo.

Spero che non venga completamente vanificato ciò che abbiamo costruito fino ad oggi in dieci anni di attività” dice Marco Almansi, il presidente dell’ASD Sporting Milanino che fino a poco tempo fa gestiva lo Sporting. Quella tracciata dalla nuova amministrazione di centrosinistra al momento sembra l’unica strada percorribile, ma non convince del tutto Almansi: “Non conosciamo ancora i criteri di assegnazione, ma sembra che non si terrà in considerazione il fatto di avere già maturato un’esperienza specifica sul territorio. La proposta è rivolta a tutte le associazioni sportive, quindi provenienti anche da altre città, che non conoscono Cusano”. “Sono convinto invece – aggiunge Almansi – che occorra  tener conto di alcuni criteri essenziali come la capacità da parte dell’ente gestore di saper presentare un’attenta programmazione annuale di tutta l’attività”.
In altri termini, secondo chi conosce molto bene il funzionamento della struttura, il futuro dello Sporting risulterebbe alquanto incerto.

Scuola di tennis, scuola di basket e Baskin. Tutto finito?

Almansi rivendica i risultati conseguiti da quando ha iniziato a operare: “In dieci anni siamo arrivati a coinvolgere circa 600 atleti impegnati in varie discipline: come tennis e basket. Con le nostre squadre abbiamo raggiunto livelli agonistici di eccellenza però, a settembre dopo la pausa estiva, i nostri giocatori non sanno dove andranno ad allenarsi”. A tutto ciò si aggiunge una considerazione sul Baskin, disciplina rivolta ai ragazzi diversamente abili, che rappresenta un’attività di assoluto valore sociale e un punto di riferimento importante per tutta la zona, anche fuori dai confini della stessa Cusano Milanino. “Abbiamo investito molto in questo sport sia in termini di impegno profuso, sia di materiale  e non abbiamo mai gravato con 1 euro di spesa sulle famiglie. Sono fortemente preoccupato che questa bella esperienza abbia ormai i giorni contati”.

Una soluzione alternativa, magari andare a giocare in un altro comune vicino, come quello di Cinisello? “In via teorica è una strada percorribile, ma comunque difficile per via della scarsa disponibilità di spazi e in ogni caso non sarebbe la stessa cosa, perché l’attività dei nostri ragazzi è iniziata a Cusano Milanino”.

L’”affaire Sporting” si sta quindi rivelando una matassa alquanto difficile da sbrogliare per la neo sindaca Carla Pessina, eredità di un complicato recente passato.

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