Dom. 20 Lug. 2025
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Tra politica, tecnologia e lavoro. Quale futuro per gli eSports in Italia?

475 mila persone seguono eventi di eSports ogni giorno. Il numero sale a oltre 1 milione e 620 mila se si considerano coloro che dichiarano di seguire un evento più volte a settimana. Sono questi i dati relativi ai giochi elettronici nel nostro paese raccolti e curati da Iidea in collaborazione con Nielsen.

Più di una semplice forma di intrattenimento, più di un passatempo per i giovani, ma qualcosa di concreto, di importante, per l’economia e l’occupazione del nostro paese. Ne è convinto anche Giuseppe Conte, che è intervenuto nei giorni scorsi a Milano durante la Gaming Milano 2024, iniziativa promossa dall’OIES, l’Osservatorio Italiano Esports insieme al Network Giovani M5S. “L’Italia non ha nulla da invidiare in termini di creatività rispetto ad altri Paesi. Si tratta semplicemente di accompagnare questo sviluppo e offrire gli interventi regolatori utili a indirizzarlo nella giusta direzione dello sviluppo. Intervenire nel gaming vuol dire supportare la crescita dell’economia nazionale“, -ha spiegato l’ex Presidente del Consiglio,

Un settore in crescita, che non trova però il giusto supporto dalla politica e dalle istituzioni. Un settore frenato proprio dall’assenza di regole. Come spiega Silvia Urso di Giochi di Slot, in un articolo pubblicato lo scorso mese di marzo, esiste un notevole svantaggio del nostro paese rispetto agli altri, soprattutto in seguito alla risoluzione del Parlamento Europeo che nel 2022 ha considerato gli eSports come facenti parte della cultura e dei media. Per questo l’on. Caso ha presentato la risoluzione n.7-00178 alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, con l’obiettivo di fornire a questo settore una normativa chiara e stabile. Fondamentale è infatti individuare piani di fine carriera per i player professionisti, diffondere l’educazione in ambito gaming a livello scolastico e familiare, creare misure fiscali e promuovere una community femminile, anche nell’ottica di parità di genere.

Solo così si potrà assistere la crescita di un comparto che in Italia raccoglie oltre il 4% della popolazione, vale a dire 2,2 milioni di persone. Soprattutto utenti giovani, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ma con picchi anche fino ai 44. “Sono in particolar modo gli uomini ad appassionarsi: la media delle donne appassionate di eSports è del 22%, rispetto a una media europea del 31%. Numeri che si traducono poi in un indotto che vale almeno 47 milioni di euro per il nostro paese, mentre a livello globale è arrivato a superare la quota 1 miliardo e 620 milioni di euro. La crescita su base annua si aggira sull’8% ed entro il 2027 coinvolgerà più di 700 milioni di utenti in tutto il mondo”, ci spiega direttamente Silvia Urso di Giochidislots.

Un vero e proprio veicolo di cambiamento e sviluppo, un’opportunità importante che l’Italia rischia di perdere.

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