Il decreto “Salva casa”, con le misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Una notizia accolta favorevolmente dal primo cittadino di Cinisello Balsamo, Giacomo Ghilardi, che così ha commentato: “Oggi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Salva casa, fortemente sostenuto da Matteo Salvini, inviando un segnale chiaro e decisivo. Questo provvedimento è di grande rilevanza poiché elimina la complessità delle normative accumulate nel corso degli anni, che spesso si contraddicevano tra loro, ostacolando l’operato dei proprietari immobiliari e sovraccaricando gli uffici tecnici comunali con procedure intricate e onerose. La semplificazione introdotta rappresenta un passo fondamentale verso il supporto ai cittadini e la protezione delle comunità locali. Ancora una volta, grazie alla visione pragmatica e lungimirante di Matteo Salvini e della Lega, abbiamo raggiunto un risultato concreto e di buon senso”.
Approda infatti cdm il decreto salva-casa del vicepremier e ministro Matteo Salvini dopo le ultime limature, come l’inclusione di tende e pompe di calore tra le misure. “Il decreto-legge reca disposizioni di carattere urgente e di natura puntuale volte a fornire un riscontro immediato e concreto al crescente fabbisogno abitativo”, recita la relazione illustrativa della bozza del decreto.
In particolare si tratta “di misure specifiche finalizzate a rimuovere quegli ostacoli, ricorrenti nella prassi, che determinano lo stallo delle compravendite a causa
di irregolarità formali”, viene sottolineato nel testo. Pertanto “appare concreta e attuale la necessità di rimuovere situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili con riferimento alle cosiddette ‘lievi difformità'”.
Quindi il decreto non riguarda gli abusi edilizi strutturali, come lo spostamento di un muro portante, ma solo gli abusi minori, come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente. “Non è un condono perché se uno si è fatto 3 piani in più o una villa con piscina in riva al mare la risposta è l’abbattimento, ma se uno sta impazzendo per 30 centimetri di difformità in un appartamento di 100 metri quadri approvato il decreto liberiamo le case di milioni di italiani”, ha spiegato Salvini.
Tra le misure il decreto prevede:
Più interventi in edilizia libera: “Ampliare le categorie di interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera, ovverosia quegli interventi che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione, in quanto non eccessivamente impattanti”.
Tende e coperture: Si introducono facilitazioni per “opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola” e che “sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera”. Le opere in oggetto “non possono determinare la creazione di un organismo edilizio rilevante e comunque, di uno spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici devono avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e devono armonizzarsi alle preesistenti linee architettoniche”.
Pompe di calore e vetrate amovibili: in edilizia libera sarà possibile realizzare interventi di manutenzione ordinaria, di installazione di pompe di calore <12 kw, di rimozione di barriere architettoniche e d’installazione di vetrate panoramiche amovibili (le cosiddette Vepa) installate su logge e balconi. Possibile anche la realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche non solo dei balconi o di logge ma anche di porticati rientranti all’interno dell’edificio.