Ci sono anche i genitori degli alunni che frequentano la scuola Anna Frank a intervenire pubblicamente sul progetto Entangled. Inevitabile aver voce in capitolo, dato che una parte consistente degli interventi previsti nel piano di riqualificazione interessano il futuro dell’istituto a metodo montessoriano. Punto per punto il Comitato genitori Montessori Frank spiega apertamente le proprie istanze a difesa della scuola che giocherebbe un ruolo significativo nel promuovere la qualità della vita all’interno del quartiere Crocetta di Cinisello Balsamo.
“Pensiamo che il finanziamento proveniente da Entangled rappresenti un’occasione unica e irripetibile per realizzare la costruzione di un nuovo plesso per la fascia d’età più critica: la preadolescenza – spiega il Comitato -. Il nuovo plesso potrebbe divenire un polo educativo a 360 gradi in cui troverebbero spazio gli studenti della scuola Senza Zaino, della Montessori e, auspichiamo, anche il Centro di Aggregazione Giovanile. Un presidio educativo senza precedenti, sito peraltro in un territorio “difficile””. Una nuova scuola innovativa capace di attrarre studenti anche da altri territori, favorendo un mix sociale a vantaggio della comunità. La scuola diventerebbe così un nuovo punto di aggregazione della comunità, attorno al quale ruoterebbero gli altri interventi che riguardano la modernizzazione delle infrastrutture, la creazione di spazi verdi accessibili e la viabilità, aprendo così il quartiere al resto della cittadinanza in linea con gli obiettivi di “apertura e connessione” del progetto Entangled.
Il richiamo è all’ascolto, sia da parte dell’Amministrazione che del quartiere, della proposta che la scuola aveva inviato ufficialmente il 6 giugno scorso, poi nuovamente riproposta a settembre, che gode del pieno appoggio del Comitato genitori Montessori Frank, ma che non è contemplata nella nuova versione del progetto Entangled presentata recentemente dal Comune in Regione. L’obiettivo è di arrivare ad un serio percorso di co-progettazione, tra l’Amministrazione e le altre realtà del quartiere, ovvero CAG, casa della Cittadinanza, centro anziani, parrocchia e comitati di cittadini: “Essere stati ascoltati in maniera frammentata e separatamente gli uni dagli altri, senza una chiara esplicitazione dei tempi a disposizione per la revisione del progetto, senza la presentazione pubblica e chiara di un piano economico-finanziario e la relativa documentazione fondamentale a supporto del ragionamento, non abbia permesso di elaborare una progettazione comune, una messa in relazione dei diversi bisogni presenti – sottolinea il Comitato -, con il rischio di “mettere gli uni contro gli altri” senza giungere ad una visione costruita dal basso dell’interesse collettivo a cui dare la priorità e in cui riconoscersi tutti” .
Diverse le preoccupazioni dei genitori, a partire dal rischio di indebolimento del progetto Montessori all’interno di una scuola pubblica: “Ovunque è stato colto il valore unico di queste sperimentazioni, le amministrazioni hanno investito in modo significativo sullo sviluppo delle scuole coinvolte, con notevoli risultati – aggiungono -. Ci domandiamo come sia possibile che quella di Cinisello Balsamo si candidi ad essere l’amministrazione responsabile dell’indebolimento di un progetto che è studiato e osservato da tutti i maggiori enti che si occupano di istruzione e formazione, dalla stampa e dagli osservatori dei comitati scientifici di settore”. Ma non solo, anche la logistica in fase lavori è un aspetto che mette in allarme il Comitato, legata in particolare alla necessità di spazi adeguati a rispondere alle esigenze richieste dall’applicazione del metodo Montessori, dove la preoccupazione principale riguarda lo spostamento delle classi in altre sedi: “Il percorso scolastico Montessori ha delle peculiarità imprescindibili, non potrà essere garantito dislocando provvisoriamente gli studenti in altre scuole – evidenzia il Comitato -. Oltre alle fatiche logistiche che impatterebbero molto sulle famiglie (vedi ad esempio chi ha due o più figli in classi di ciclo diverse), si palesa la difficoltà oggettiva di trovare uno spazio in cui mantenere o agevolare l’organizzazione attuale elaborata in dieci anni di esperienza”. Lo spazio, come spiega il Comitato, è maestro: “Questa scuola ha raggiunto una maturità tale da poter attuare uno dei cardini montessoriani: l’eterogeneità delle classi; questo comporta il poter lavorare in maniera fluida spostandosi da una classe all’altra: potete assicurarci che il lavoro decennale dei docenti e delle famiglie che hanno costruito questa proposta educativa innovativa verrà preservato – si domandano i genitori -? Evidentemente trovare spazi idonei a garantire tutto questo anche solo transitoriamente è complesso e forse impossibile”.