Gio. 18 Apr. 2024
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Cormano, Ospedale e Casa di Comunità: un’assemblea pubblica per chiarire il progetto

Parteciperanno Regione Lombardia, ATS Milano Città Metropolitana e ASST Nord Milano e l'Amministrazione comunale che confida di chiarire ai cittadini ancora dubbiosi le decisioni assunte durante l'iter partito nel luglio 2021, al centro della polemica. Intanto domenica 2 aprile il comitato "Giù le mani dal parco del Fornasè" organizza un presidio dove sorgerà la struttura

È fissata per il prossimo 17 aprile l’assemblea pubblica per presentare alla cittadinanza il progetto di realizzazione della Casa e Ospedale di Comunità a Cormano. Alla riunione parteciperanno Regione Lombardia, ATS Milano Città Metropolitana e ASST Nord Milano, mandatari e gestori del progetto e dell’operatività della struttura, e l’Amministrazione comunale che confida di chiarire ai cittadini ancora dubbiosi le decisioni assunte durante l’iter partito nel luglio 2021, in questi ultimi giorni oggetto di polemiche da una parte di cittadinanza che vorrebbe preservare l’area verde del parco di via Tobagi dove sorgerà l’edificio.

Il comitato “Giù le mani dal parco Fornasè”

Recentemente, infatti, si è costituito il comitato “Giù le mani dal parco del Fornasè” per manifestare il dissenso contro la scelta dell’Amministrazione di destinare una porzione dell’area verde alla nuova struttura sanitaria e domenica 2 aprile il comitato ha organizzato un presidio presso il parco di via Tobagi per informare del progetto di costruire un Ospedale e Casa di comunità “togliendo quindi una parte del poco e prezioso verde pubblico che ci sta a cuore – scrivono sul manifesto -. Insieme diremo NO alla costruzione nel parco”. Posizione condivisa anche dalla sezione cittadina di Legambiente che in un post su FB dichiara: “Riteniamo che realizzare a Cormano Casa e Ospedale di Comunità che comporti la distruzione anche di un solo m2 di suolo sia una scelta sbagliata perché con i livelli d’inquinamento dell’aria di Cormano ci priveremmo di un altro pezzo del nostro già “piccolo e insufficiente” polmone verde”, invitando chi ha la responsabilità di decidere a trovare soluzioni alternative che non siano distruttive del verde. Analogamente il PD cormanese, che ritiene “scellerata” la scelta di collocare la struttura sanitaria all’interno del parco: “Continueremo, come facciamo da un anno e mezzo, a dire che quello non è il luogo adatto”, dichiarano i dem confermando la presenza al presidio di domenica e ribadendo come alternativa la struttura di Villa Gioiosa, sulla quale è stato elaborato e presentato dall’arch. e consigliere PD Montafia, sulla base dei dati tecnici forniti dalla Regione, un progetto di fattibilità tecnico-economica per ospitare la struttura sanitaria.

L’Amministrazione difende la scelta operata

Dal canto suo, il Comune difende la scelta fatta: “Per noi è importante che i cittadini capiscano che quando la giunta ha iniziato a lavorare sull’opportunità del presidio sanitario sono state prese in considerazione tutte le soluzioni potenziali con tutti i risvolti possibili – spiega il sindaco Luigi Magistro -. Partendo dalle indicazioni di progetto, da cui non si poteva prescindere, l’analisi delle scelte percorribili sul territorio è stata approfondita e completa”. “I requisiti richiesti dalle linee guida ministeriali per i siti da candidare erano molto precisi e alcune soluzioni non potevano essere perseguite poiché non rispondevano a quei requisiti”, prosegue Magistro.

Tra queste il sito di Villa Gioiosa che era infatti stato scartato in fase di valutazione perché presentava una serie di criticità legate non solo al vincolo delle Belle Arti, ma anche alla metratura insufficiente oltre allo stato di conservazione dei luoghi ritenuto inadeguato, accanto all’assenza dei servizi accessori come i parcheggi e con l’aggravante del progetto della metrotranvia che avrebbe sconvolto la viabilità della zona. I siti e le collocazioni che possedevano le caratteristiche richieste sono stati quindi ulteriormente analizzati e valutati arrivando alla sintesi dei due progetti presentati e approvati alla Commissione Tecnica e al Ministero: via Somalia e via Tobagi.

Il primo, che aveva ottenuto un punteggio più alto, era però occupato da un’attività agricola che avrebbe dovuto essere espropriata e non ha potuto poi materialmente entrare nella fase esecutiva per via di un passaggio di proprietà che non si è perfezionato nei tempi richiesti dal PNRR (il progetto rientra infatti nella Missione VI -Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): “Il percorso formale è tanto stringente quanto imprescindibile, pena la decadenza del progetto che significa la sua mancata realizzazione – sottolinea Magistro -. Questo era il rischio che Cormano avrebbe corso: rimanere escluso dai progetti del PNRR e restare l’unico comune della zona a non possedere una struttura sociosanitaria adeguata e non ce lo potevamo permettere. Come sindaco ho il preciso dovere di tutelare la salute dei miei cittadini e di fare in modo che l’accesso alle strutture sanitarie sia facilitato soprattutto per le fasce più fragili”. Da qui la scelta della seconda opzione possibile, ovvero via Tobagi, dove la struttura occuperà una porzione di 1.800 metri quadrati su un’area di 68.000 mq di terreno comunale.

“Il parco non verrà né distrutto, né mutilato”

L’Amministrazione continua a rassicurare i cittadini sulle sorti del parco del Fornasè: “Non verrà né distrutto, né mutilato – conferma il primo cittadino -. Rimarrà un parco totalmente fruibile, anche durante la fase di cantierizzazione, in tutte le sue parti. L’impatto sulla realtà verde di cui i residenti e tutti i cittadini godono sarà ridotto al minimo indispensabile date le caratteristiche progettuali della struttura”. Ma non è tutto: “Anche se non è ancora formalmente finalizzato l’accordo – annuncia -, uno degli aspetti su cui abbiamo lavorato in fase progettuale è quello di ampliare addirittura la superficie attuale del parco compensando così in larga parte la metratura occupata dalla Casa + Ospedale di Comunità”.

L’appuntamento è dunque per il prossimo 17 aprile all’assemblea pubblica, che promette di essere molto partecipata: “Sono certo che nell’incontro informativo che abbiamo organizzato tutti questi aspetti verranno chiariti e anche i cittadini più preoccupati, potranno riconsiderare la loro valutazione – conclude Magistro -. Preoccupa però che ancora vi sia chi soffia sul fuoco della polemica e della paura, insistendo in un atteggiamento di ostacolo alla realizzazione di questo fondamentale progetto”.

 

 

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