Comunità e legame con il territorio guidano il progetto del nuovo studentato che sorgerà all’interno del quartiere Unione Zero delle ex aree Falck di Sesto San Giovanni, presentato ieri sera nel corso di una assemblea pubblica nella sala consiliare del Comune. Si tratta del primo edificio che vedrà la luce nell’ambito del più ampio progetto di rigenerazione urbana del comparto con la realizzazione anche di un hotel, di spazi dedicati agli uffici e di unità abitative sia in edilizia libera che convenzionata.
Lo studentato, progettato dallo studio d’architettura Park Associati, si sviluppa su una superficie di 22mila mq e conterà di 550 camere, 5.300 mq di spazi comuni e 770mq di terrazze ed aree verdi. Numeri che danno la consistenza di un progetto che punta a superare l’idea di un luogo esclusivamente adibito a studio e dormitorio, sviluppando l’idea di un contesto nel quale trovare le condizioni per costruire relazioni e dare forma ad una comunità. “Per noi lo studentato è un’occasione in cui si investe sul capitale umano – sottolinea Carlo Valsecchi, vice presidente di Hines –. Dev’essere un luogo nel quale lo studente possa avere la possibilità di coltivare un network di relazioni che generano una comunità capace di integrarsi con quella già esistente sul territorio, contribuendo così a sviluppare un senso di comunità di quartiere”.
Il contesto è l’incipit progettuale dell’edificio, che sarà il primo a vedersi arrivando da Milano, costituendo una sorta di porta del nuovo sviluppo urbano. Da qui l’importanza di trovare un continuum architettonico armonioso con il tessuto edificato già esistente nel quale si inserisce. Sfruttando l’affaccio sulla futura piazza dello Studentato, il progetto ne enfatizza il dialogo con il piano terra dell’edificio creando una continuità anche con la piazza interna dello studentato, coperta da un lucernario, che definisce il cuore della struttura: “Ne abbiamo voluto creare una anche una interna ad uso esclusivo degli studenti che vada a riprendere i valori sociali della piazza – spiega l’architetto Michele Rossi, di Park Associati -. È il luogo dell’incontro dove avverranno e si distribuiranno le maggiori attività della comunità dello studentato”.
Due le anime che costituiscono il volume di progetto, una esterna ed una interna, che architettonicamente e cromaticamente parlano due linguaggi diversi ma nello stesso tempo definiscono l’interpretazione contemporanea dell’eredità storica e materiale della città. L’esterno sarà quindi caratterizzato dal color mattone con elementi legati alla cromia del ferro, mentre per l’interno si è preferito lavorare in contrasto, con una cromia più luminosa e riflettente.
Gli spazi interni dell’edificio sono interamente dedicati agli studenti, con un mix di diverse funzioni. Al piano terra, superata l’ampia hall all’ingresso, si sviluppano gli spazi comuni con una palestra e diverse sale destinate allo studio, alla lettura e al cinema. Ai piani superiori lo studentato si sviluppa per cluster, con mini appartamenti dove ogni studente ha una propria stanza con bagno e degli spazi comuni in condivisione con altri 5/6 studenti costituiti da un piccolo soggiorno, una cucina e una sala da pranzo. Le camere, piccole ma dotate di ogni comfort, possono essere singole, doppie o “studio” che prevede una mini cucina interna. Completano il progetto gli ampi spazi verdi, con il verde pensile – terrazze e lucernario – che diventa elemento caratterizzante degli scarti volumetrici e genera nuovi affacci sulla città.
Collocato in una posizione strategica rispetto ai collegamenti – con tre fermate della metropolitana e la stazione ferroviaria –, l’edificio servirà gli studenti delle Università milanesi e in ottica futura potrà essere un punto di riferimento anche per il campus universitario del S. Raffaele che si insedierà nelle ex aree Falck. Una risposta concreta alla necessità abitativa degli studenti sempre più in crescita, basti pensare che a Milano sono 200mila gli universitari – con il 40% di fuori sede – e solo 15mila i posti letto disponibili nel capoluogo lombardo.
Dopo l’avvio dei lavori della stazione ponte, anche il cantiere del primo edificio del comparto Unione Zero è pronto per partire: “L’obiettivo – aggiunge Valsecchi – è quello di avere la prima parte completata, quindi non solo lo studentato ma anche la parte destinata agli uffici e quella residenziale, per la fine del 2025, al più tardi metà del 2026”. La Sesto del futuro comincia concretamente a prendere forma: “In questo decennio di mandato del sindaco Di Stefano – commenta Antonio Lamiranda, assessore all’Urbanistica – ci prefiggiamo di restituire una città viva che sappia dialogare tra quella che si sta sviluppando e quella già costruita”. Una rigenerazione urbana imponente e in evoluzione che nei prossimi cinque anni porterà sul territorio sestese 3,5 miliardi di euro tra investimento pubblico e privato.