Ven. 19 Apr. 2024
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Beppino Drali, oggi l’addio al mago milanese della bicicletta

Tuta da meccanico e cappello sempre in testa, era la memoria storica del quartiere Stadera

“Ué giuinòtt”. Ti accoglieva così Giuseppe Drali, ma tutti lo chiamavano Beppino. Era lo storico meccanico ciclista del quartiere Stadera a Milano.  A novembre aveva festeggiato le 93 primavere, ci ha lasciato in punta di piedi qualche giorno fa. La notte di Natale. Avrebbe ispirato un racconto a Dino Buzzati.

Oggi i funerali nella chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa. Apprezzato telaista, gli appassionati lo consideravano un maestro. Si è occupato delle bici di Fausto Coppi, era amico di Maspes. Ha conosciuto Bartali, Binda e tanti altri campioni delle due ruote.

Una saga familiare

Tutto iniziò con il padre Carlo, prima di mettersi in proprio era un provetto telaista del reparto corse della Bianchi. Aveva iniziato nel 1910, a soli 13 anni, a lavorare alle bici Olimpia nel reparto telai da corsa. Nel 1914 venne assunto da Edoardo Bianchi in persona. Finita la guerra tornò in Bianchi a comporre telai per Girardengo, Olmo, Aspisi e il pistard Bergomi, detto il ciclone di Porta Romana. Nel 1923 fondò la Bicicletteria Drali, per un certo periodo l’unico concessionario della Bianchi. Il figlio lo raggiunse nel 1941 e da lui imparò i rudimenti del mestiere. Assieme, padre e figlio, iniziarono ad assemblare i telai di Coppi.

Beppino Drali è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, un riconoscimento più che meritato. Persino passati i 90 faceva capolino in officina a dispensare consigli, a dar retta a clienti, curiosi e aficionados. Un mondo magico e molto milanese fatto di biciclette, cacciaviti, pinze, telai, ruote, camere d’aria e copertoni. Un luogo di resistenza umana, dove si parlava ancora il dialetto milanese.

Nel 2017 si dovette reinventare. Chiusa la bottega di via Agilulfo, aveva traslocato in via Palmieri. Aveva ancora addosso l’entusiasmo del ragazzino che si incantava davanti a un telaio di bicicletta, che si divertiva a insegnare il mestiere al giovane Alessandro.

Beppino era stato affiancato da quattro manager che avevano investito nel marchio: Gianluca Pozzi, amministratore delegato della cicli Drali, e poi Angelo Mantovani, Robert Carrara e Andrea Camerana. Questa estate Beppino era caduto e si era rotto un femore, ma è ripartito subito con girello e bastone.

La mattina di Natale anche i passettini svelti del Beppino si sono fermati, ma mica è morto il Drali. E’ su col Coppi a sistemargli ancora una volta la misura del telaio.

Angelo De Lorenzi

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