Tra i nuovi scenari che la pandemia ha delineato risulta particolarmente evidente l’accelerazione dell’ingresso delle imprese italiane nell’economia digitale. L’innovazione tecnologica ha ricevuto un forte impulso, ormai inarrestabile, dopo l’insorgere dell’emergenza sanitaria, imponendo un mutamento radicale e generalizzato nel mercato del lavoro. Uno scenario che necessariamente richiede nuove competenze in grado di affrontare il processo di cambiamento e consentire alle aziende, a partire dalle PMI, di riprendere a crescere e ad affermarsi nei mercati di riferimento.
Un tema che tocca da vicino il tessuto imprenditoriale nordmilanese, portato al centro del convegno “Digitalizzazione: un trampolino per l’Europa”, organizzato dall’Associazione Imprenditori Nord Milano, con il patrocinio del Comune di Sesto San Giovanni, presso lo spazio M.I.L., con l’obiettivo di comprendere in modo più approfondito il fenomeno attraverso le testimonianze di esponenti del mondo imprenditoriale, della pubblica amministrazione e della politica, che hanno messo in luce le diverse sfaccettature e le opportunità di sviluppo fornite dalla trasformazione digitale.
Una sfida epocale che giocoforza tutte le imprese sono chiamate a raccogliere, anche quelle che faticano a inserirla all’interno dei propri processi nonostante la tecnologia sia ormai parte integrante della quotidianità. Del resto la stessa Banca d’Italia, all’interno del rapporto “L’economia delle regioni italiane. Dinamiche recenti e aspetti strutturali” ha evidenziato come la digitalizzazione sia un fattore indispensabile per sostenere l’innovazione e la competitività del sistema produttivo e per promuovere le competenze e l’inclusione sociale.
L’automotive, la Pubblica Amministrazione, i trasporti, le telecomunicazioni, e chi, come la multinazionale Lenovo, la digitalizzazione ce l’ha nel proprio Dna, sono solo alcuni dei settori interessati dal fenomeno che riguarda non soltanto processi e sistemi, ma che ha un impatto anche sulle nuove modalità lavorative: “Bisogna parlare di futuro del lavoro parlando di digitalizzazione – ha detto Enza Truzzolillo, Large Enterprise Country Leader Lenovo Italia -. La pandemia ha fatto emergere in modo preponderante il tema della digitalizzazione, accelerando la trasformazione digitale che ha visto più pronte le grandi aziende, meno le altre. Con lo smart working si è introdotta la modalità ibrida di lavoro, che è l’autostrada per la trasformazione digitale”.
Tale trasformazione necessita di gradualità per poter portare l’Italia a superare di qualche posizione il suo livello di digitalizzazione che la vede quart’ultima in Europa. Tra le aree di miglioramento le competenze digitali e l’adozione di servizi digitali da parte delle famiglie: “Serve un cambio di passo su due livelli – ha sottolineato Marco Pennarola, head of marketing di Fastweb -: infrastrutture, piattaforme, conoscenze e competenze digitali. C’è un percorso graduale da fare verso il digitale dove è fondamentale che tutti gli attori facciano sistema”.
Un percorso nel quale occorre indirizzare in modo efficace i bisogni che emergono dal mercato: “Passiamo dall’essere venditori di autoveicoli a venditori di mobilità – ha detto Simone Reatti, fleet manager di Sesto Autoveicoli – in accordo con le esigenze del mercato, quindi c’è un cambio di approccio che passa anche attraverso la digitalizzazione dei servizi”.
E di digitalizzazione applicata alla mobilità ha parlato pure Fabrizio Garavaglia, presidente di NordCom Spa, che affronta il tema da un’altra prospettiva, quella della sostenibilità: “Il digitale è lo strumento nonché il miglior alleato nella sostenibilità – ha sottolineato -. Il trasporto pubblico è il tema sul quale scommettiamo di più, puntando a renderlo virtuoso attraverso un nuovo paradigma che ripensa la mobilità sui territori”. Si tratta del MaaS (mobility as a service, ndr), un nuovo concetto di mobilità che consiste nell’integrazione di molteplici operatori, servizi e modi di trasporto resi fruibili all’utente finale in maniera agevole e unificata attraverso servizi digitali a disposizione dell’utente, accessibili tramite un semplice smartphone.
La digitalizzazione è una sfida che può trasformarsi in opportunità per le imprese, come ha sottolineato Lorenzo Gubian, direttore generale di Aria Spa, l’azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti di Regione Lombardia: “Uno degli asset principali di Aria sono i dati, una miniera di informazioni tra sanità e il resto dei settori, sul quale si può costruire una serie di valori aggiunti – ha detto -. È un’opportunità importante per il mercato”.
E per cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione digitale arrivano in aiuto anche i fondi messi in campo dall’Europa nell’ambito dei principali programmi di finanziamento per la digitalizzazione, uno dei sei obiettivi del PNNR, illustrati dall’europarlamentare On. Pietro Fiocchi. Priorità alla trasformazione digitale delle imprese e dei servizi pubblici, alla realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili e allo sviluppo di competenze digitali. Secondo le stime del Centro studi Cna Lombardia che ha valutato il combinato disposto di PNNR e dei fondi strutturali di Next generation EU, la transizione digitale, soprattutto quella legata alle tecnologie di Industria 4.0, potrebbe essere nei prossimi sette anni a costo zero per molte delle PMI lombarde.
Media partner dell’evento è stato il nostro giornale NordMilano24, che ha raccolto la sfida di questo attualissimo tema: “Una dimensione che noi viviamo quotidianamente, h24, – ha spiegato il direttore Angelo De Lorenzi – perché siamo una testata online, digitale appunto, e raccontiamo la cronaca e le eccellenze del nostro territorio utilizzando gli attuali strumenti di comunicazione e di condivisione della rete, a partire dal nostro portale, sino alla condivisione dei contenuti sui principali social media, come le pagina Facebook e Instagram”.