CINISELLO BALSAMO – Spina dorsale del Paese durante il periodo più buio della pandemia e portatrice di un messaggio di fiducia generato dalle azioni concrete messe in atto quotidianamente con la resilienza che la contraddistingue. Mai come in questo momento storico è emerso il ruolo centrale della famiglia all’interno della società, un ruolo che rischia però di essere messo a dura prova dagli effetti devastanti della pandemia in termini economici, sociali ed educativi. Per questa ragione è nato il progetto di ricerca-azione FaRe ReTe – Famiglie Resilienti Resistono alla Tempesta – ideato per sostenere le relazioni familiari messe alla prova dalla pandemia legata al virus CoVID-19 e dal disagio del lockdown.
L’iniziativa è patrocinata da Regione Lombardia mediante il Bando Sostegno alle Attività di volontariato Terzo Settore, grazie anche al supporto di fondi stanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Un percorso di osservazione, interpretazione, riprogettazione e innovazione per la resilienza familiare che si estenderà per tutto il 2021, con importanti ricadute oltre questo orizzonte, finalizzato a supportare attivamente le famiglie con un piano di aiuti concreti per e sul territorio, grazie alle attività dei partner e alle reti connesse agli enti locali coinvolti.
Una recente indagine Istat ha evidenziato i pericoli ai quali la società andrà incontro in mancanza di un sostegno adeguato alle famiglie, consentendo loro di svolgere il loro insostituibile compito primario di generatività, solidarietà, cura, educazione e intergenerazionalità. A livello nazionale la povertà assoluta familiare è salita dal 6,4% del 2019 al 7,7% del 2020, per un totale di circa 5,6 milioni di persone. L’aumento è stato maggiore nel Nord Italia, dove si contano ben 218.000 famiglie povere in più, pari a circa 720.000 persone. Preoccupano particolarmente anche i dati che riguardano le violenze tra le mura domestiche, in vertiginoso aumento, soprattutto nei confronti delle donne. Tra marzo e ottobre 2020, infatti, le chiamate al 1522 sono aumentate del 71,7% rispetto al 2019. E le richieste di aiuto tramite chat sono addirittura triplicate.
Inoltre, una ricerca presentata dal Centro Internazionale Studi Famiglia (CISF) su giovani, famiglia e futuro, condotta su un campione di 800 ragazzi, ha mostrato che, se per il 49,6% la loro vita non è cambiata dal punto di vista economico, lo stesso non può dirsi per il restante 50,4%. Un campanello d’allarme sulla situazione in cui versano le famiglie che sconta gli effetti della crisi generata dall’emergenza sanitaria.
Da qui la necessità di strutturare un piano di aiuti concreti su tutto il territorio lombardo, sia attraverso le attività dei partner di FaRe ReTe, sia tramite le reti connesse agli enti locali coinvolti. Il progetto, che si rivolge a tutti gli enti partner e associati, i Comuni e gli enti locali lombardi, le famiglie, gli operatori socio-sanitari e assistenti familiari, gli educatori, enti istituzionali e le associazioni che si occupano di famiglia, si articolerà in due fasi operative.
La prima è un’attività di studio e ricerca, che sarà svolta da due centri di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia e OSSCOM – Centro di Ricerca sui Media e la Comunicazione, dal Cisf e da associazioni di settore. Lo scopo è ricostruire con precisione le situazioni fronteggiate dalle famiglie, dagli operatori e dalle associazioni dedite al sostegno dei nuclei familiari per costruire e modificare le attività concrete che verranno messe in campo nella seconda fase.
In questa fase, sulla base dei risultati della ricerca, verranno pianificate delle azioni concrete per sostenere le famiglie. Tra le attività proposte ci saranno corsi per assistenti familiari, corsi per famiglie con fragilità, percorsi di prossimità, laboratori esperienziali, tutoring e ricollocamento lavorativo: tutte iniziative gratuite che saranno messe a disposizione online per rispondere ai bisogni attuali delle famiglie. Una risorsa strategica in più è infatti rappresentata dalla piattaforma digitale dedicata per orientare e convogliare le due fasi, www.farerete.eu, in grado di connettere tutte le parti interessate e offrire agli utenti informazioni e aggiornamenti sulle attività in corso, i servizi offerti e i riferimenti esatti al progetto di ricerca con i risultati emersi.
“Le azioni di FaRe ReTe, conseguenti alla fase di ricerca, potranno quindi essere decisive, grazie alla sinergia tra il mondo associativo e quello accademico, coinvolgendo le istituzioni a partire dagli enti locali che sono a stretto contatto con i cittadini che vivono sul loro territorio”, spiega il dottor Giorgio Tarassi, presidente di OEFFE APS, associazione capofila del progetto che ha aderito al Tavolo permanente per le Politiche Familiari del Comune di Cinisello Balsamo. Un impegno a cui l’Amministrazione cinisellese non si sottrae: “Sostenere la famiglia è un impegno importante che da subito ci siamo dati come priorità – sottolinea l’assessore alla Centralità della persona, Famiglia e Terzo settore, Riccardo Visentin -. Da qui la rilevanza di un progetto come FaRe ReTe che si ripropone di sostenere i nuclei familiari provate da situazioni di disagio, anche dovute a una condizione estrema come la pandemia e il lockdown. Con questa iniziativa, come Amministrazione locale, vogliamo provare a dare uno strumento in più di appoggio per chi è in difficoltà”.