Gio. 25 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, le associazioni e i movimenti cattolici replicano a Di Stefano. E intanto Casarini lo querela

[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] Torna a far discutere la cena solidale di raccolta fondi organizzata dal gruppo “Sesto per Mediterranea” a favore dell’omonima Ong, che si è svolta lo scorso 27 novembre nei locali della Parrocchia della Resurrezione. Questa volta sono alcune associazioni e movimenti cattolici cittadini a prendere la parola, in un documento scritto, in replica al commento del Sindaco Roberto Di Stefano che sulla sua pagina Facebook aveva tuonato un secco “Basta fare politica negli oratori” riferendosi all’organizzazione dell’evento – che ha fatto il sold out con 2620 euro raccolti per la ONG di Luca Casarini– all’interno dell’Oratorio di via Pisa. 

Già il parroco della Resurrezione, don Donato Pastori, a suo tempo si era espresso nel merito cercando di smorzare il polverone scatenato dalla sua decisione di dare un luogo allo svolgimento della cena: “Mi sono interrogato se fosse bene o no concederlo, verificando se avesse qualche scopo di tipo politico – ha detto – Ho chiesto uno scritto agli organizzatori che documentasse le intenzioni e quello che si legge è “La serata sarà assolutamente slegata da qualsivoglia sigla politica”. Perciò ho valutato il senso della serata, se avesse o no dei valori”. Da lì la discussa autorizzazione e la necessità di puntualizzare: “Mi sta a cuore evitare che tutto questo crei una spaccatura all’interno della Parrocchia secondo le simpatie politiche, è la fede che deve unire la comunità”.

A fare ulteriore chiarezza, e soprattutto a stabilire dei confini, il documento sottoscritto da alcune associazioni e movimenti cattolici della città (Acli, AGESCI, Ass. Naz. Partigiani Cristiani, Azione Cattolica, Caritas Salesiani, CGS Rondinella, Focolari, Oikos, Pax Christi, S. Vincenzo e Sconfinando) che va nella direzione di alimentare un confronto costruttivo attraverso alcuni spunti di ragionamento, primo fra tutti l’autonomia di associazioni e movimenti rispetto ai partiti politici: “Ci pare che tale intervento rappresenti una grave forma di delegittimazione degli oratori e di ingerenza nella loro autonomia, quali luoghi di educazione cristiana delle generazioni future, generalizzando un episodio specifico a cui vengono attribuite valenze politiche improprie oltre che, a nostro avviso, del tutto non condivisibili”, sottolineano come primo aspetto.

Un commento che affonda le sue ragioni nella considerazione della Politica (con la P maiuscola, sottolineano, ndr) intesa come costruzione del bene comune e come, per dirla con Paolo VI, “forma più alta della carità”. Per questa ragione riaffermano come fondamentale “il diritto e la libertà delle associazioni e delle parrocchie di occuparsi e partecipare alla vita sociale e politica”, richiamandosi alle parole dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini che, nel tradizionale discorso alla città in occasione di S. Ambrogio, ha lanciato un forte appello alle comunità cristiane invitandole a sentirsi “autorizzate a pensare!”.

Quello che rivendicano le associazioni e i movimenti firmatari è quindi l’impegno a formare le nuove generazioni, citando don Bosco, in una “crescita umana e spirituale integrale che li porti a diventare buoni cristiani e onesti cittadini”, compito cui sono chiamati tutti i cristiani ed in particolare nelle loro forme organizzate, ricordando come gli stessi oratori siano stati per molti i primi luoghi di formazione ad una fede incarnata.

Non manca un duro giudizio sui nuovi metodi di comunicazione della politica, a suon di slogan propagandistici veicolati attraverso i social, facili fomentatori di paure e pregiudizi: “Le Istituzioni dovrebbero distinguersi per misura ed equilibrio proprio per la loro funzione di rappresentare tutti – scrivono – ci piacerebbe fosse più evidente quel ruolo di moderazione dei toni, spesso rivendicato da alcuni di loro, così come un’azione volta a costruire istituzioni capaci di rappresentare tutti, anziché inasprire i toni e alimentare tendenze disgregatrici nelle nostre comunità”. E aggiungono un messaggio chiaro: “Ci rammarichiamo che politici e rappresentanti istituzionali, che si richiamano esplicitamente ai valori cattolici, in situazioni come queste non trovino la forza ed il coraggio di esprimere pubblicamente la propria solidarietà con le comunità cristiane da cui provengono”.

L’impegno per il futuro sarà quello di proporre alla città altre occasioni pubbliche di confronto sul delicato tema dell’immigrazione e sul ruolo che le ONG svolgono in questo ambito: “Così come confermiamo il nostro impegno a tessere legami di unità, solidarietà e partecipazione nella vita della nostra città tra tutti i cittadini senza distinzione di fede, etnia e colore della pelle”, concludono.

Intanto, fanno sapere dal gruppo “Sesto per Mediterranea”, per il primo cittadino è in arrivo una querela da parte di Luca Casarini,  depositata nei giorni scorsi presso il tribunale di Palermo, per essere stato accusato di “aiutare gli scafisti”.

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