[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Il consiglio comunale ha approvato la delibera proposta dalla giunta sul Nuovo regolamento delle Consulte associative. E le proteste sono subito esplose. Sesto nel Cuore ha attaccato pesantemente la maggioranza e la giunta sestese: “La delibera che uccide l’autonomia delle associazioni è purtroppo passata. Fortemente voluta dalla giunta, da oggi le associazioni avranno una voce in meno e i loro organi decisionali saranno occupati dai partiti; l’assessore Pizzocchera ha provato a giustificare la delibera rimescolando le carte secondo la propria convenienza”.
“In questo momento storico con una crisi finanziaria che si trascina da tempo drenando risorse economiche alle realtà locali, diventa più che mai fondamentale per le associazioni, per il volontariato e per il Terzo Settore poter contare su politiche idonee a creare rete e sinergie che possono nascere solo lasciando a questi attori la libertà di essere rappresentati democraticamente per far sentire i propri bisogni o necessità. Senza alcun bavaglio o imposizioni dall’alto, tanto più da chi dovrebbe essere capace di porsi in ascolto; le diversità sono una opportunità, in particolar modo per chi ambisce a essere amministratore della cosa pubblica. Ieri si è consumata una pagina buia per la nostra città che traccia un solco profondo tra città reale e il palazzo comunale”, dice Gianpaolo Caponi.
Che aggiunge: “La giunta compie gli stessi errori di autoreferenzialità che hanno travolto la vecchia amministrazione di sinistra, e non si ferma nemmeno di fronte a evidenti errori. Chi ci rimetterà oltre alle associazioni saranno le persone più deboli e fragili che possono contare, in assenza di una amministrazione latitante sulla erogazione dei servizi, solo sul volontariato e sul principio di sussidiarietà”.
Anche il Pd non c’è andato leggero, parlando di scempio, assassinio della democrazia e ritorno al Medioevo. “Di fatto è stata approvata la condanna a morte della rappresentanza civica nella nostra città. Nella mattanza delle consulte delle associazioni è stato coinvolto, con il preciso e malcelato intento di imbavagliare la voce politica delle donne di questa città, anche il Comitato Pari Opportunità, che è stato inserito nel nuovo Regolamento sebbene non sia una Consulta di Associazioni, bensì un organismo amministrativo”.
Il Pd parla del Comitato pari opportunità: “Di certo vengono, di fatto, dichiarate ineleggibili le donne sestesi che, pur vantando una comprovata competenza nel campo delle politiche di genere, svolgono la propria attività a servizio della città nell’ambito dei partiti politici e non nelle associazioni. In questo modo il Sindaco Di Stefano e la sua giunta hanno voluto deliberatamente cancellare la connotazione squisitamente politica del Comitato Pari Opportunità, nato per essere di sostegno, supporto e indirizzo politico sulle tematiche inerenti la parità di genere. Questo scempio, orchestrato dal Sindaco Di Stefano, che prosegue nella sistematica dligittimazione della rappresentanza civica nella nostra città, è stato attuato da due donne: l’assessora Pizzochera e l’assessora Magro, senza che nessuna delle componenti del Cpo, nemmeno quelle di maggioranza, ne venisse preventivamente informata, dimostrando una volta la più totale mancanza di rispetto nei riguardi del Cpo e del ruolo che è chiamato a ricoprire fino alle ore 24 del 31 dicembre del 2018, data in cui entrerà in vigore il nuovo Regolamento”.
Prosegue la nota del Pd: “Evidentemente alle assessore Pizzochera e Magro basta tagliare in pompa magna il nastro di un parcheggio rosa per credere di aver lavorato in favore delle pari opportunità, perdendo totalmente di vista quelli che sono valori trasversali quali la lotta alla discriminazione di genere in campo politico, sociale, economico e professionale. Una volta di più il Sindaco Di Stefano viene meno al suo ruolo di garante di tutti i cittadini sestesi, relegando le donne di questa città ad un ruolo del tutto ininfluente, ancillare e subalterno, non più protagoniste al pari degli uomini delle politiche di governo, ma mere spettatrici di decisioni prese per loro dal Sindaco. Sesto San Giovanni, Anno Domini 2018 : bentornati nel Medioevo”.