Mar. 16 Apr. 2024
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Legambiente: “Con Trenord si guarda al passato, più che al futuro”

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO [/textmarker] – “E’ una Lombardia che sembra guardare al passato più che al futuro quella che viaggia con il nuovo orario ferroviario di Trenord entrato in vigore il 9 dicembre“. Una pesante denuncia da parte di Legambiente a Trenord, “colpevole” di aver soppresso o sostituito con bus oltre 150 treni.

Investimenti al palo e materiale rotabile vetusto: il 46% dei convogli ha infatti più di 32 anni, come segnala lo stesso comunicato di Trenord. Tutto ciò nonostante il notevole aumento tariffario (+ 30% dal 2010) che, unitamente all’aumento del numero di viaggiatori (oltre 750.000 nei giorni feriali del 2017, +7% rispetto al 2014), avrebbe dovuto portare ossigeno alla qualità del servizio ferroviario. Invece sulle linee e negli orari del trasporto pendolare la resistenza umana dei viaggiatori viene ancora messa a dura prova. E non è certo credibile l’annuncio di una maggior regolarità che Trenord annuncia, senza troppe perifrasi, come obiettivo da conseguire a spese di impietosi tagli alle corse e ai collegamenti” proseguono da Legambiente.

Sono diciotto le linee soggette a modifiche con il nuovo orario.  “In un momento in cui si sta discutendo di come rendere concreti gli impegni per limitare le emissioni in atmosfera a causa del cambiamento climatico – ha aggiunto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -, la Lombardia taglia le corse dei treni e sposta i passeggeri su bus: un controsenso. Sappiamo che ormai la capacità della rete ferroviaria lombarda è al limite ma, ancora una volta, sono le fasce più fragili della popolazione e i territori più deboli a rimetterci, a partire da chi, per scelta o per necessità, come nel caso degli studenti, non dispone di automobile. Regione Lombardia aumenti i finanziamenti al trasporto pubblico. Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria riqualificazione del trasporto collettivo in cui la ferrovia ha un ruolo fondamentale per evitare di appesantire di nuovo asfalto il territorio”.

Da Legambiente arriva inoltre l’impulso a procedere con alcuni investimenti che non solo permettano di mantenere il livello di servizio su Milano, ma aumentino l’offerta fuori dai poli attrattori della grande città. “Continuare a optare per la costruzione di nuove strade senza trovare risorse per il trasporto ferroviario è sbagliato e non mette al Lombardia in condizione di vantaggio competitivo rispetto ad altre Regioni Europee, paragonabili per livello di sviluppo e densità demografica – conclude Barbara Meggetto  -. Non bisogna giocare con beni preziosi come il tempo e la qualità della vita dei lombardi. Scegliere oggi il trasporto collettivo è una delle più grandi innovazioni necessarie per una regione che ha superato i dieci milioni di abitanti, ma li costringe a convivere con lo smog. Togliere traffico dalle strade è una priorità assoluta”.

 

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