[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – “Avevano preso l’impegno di smantellare l’inceneritore nel 2020, ma ora i nuovi amministratori ci hanno ripensato: vogliono trasformarlo in un impianto di incenerimento dei fanghi provenienti da più di 60 depuratori della provincia di Milano (60.000 tonnellate di fanghi all’anno)”. Inizia così il comunicato con cui l’Unione Inquilini di Sesto San Giovanni si scaglia contro la decisione di trasformare l’inceneritore di rifiuti di Sesto in un impianto per la depurazione dei fanghi.
“I fanghi sono un rifiuto tossico nocivo, contenenti metalli pesanti, cromo, diossine. Lo smaltimento dei fanghi all’estero costa da 180 a 150 euro il quintale. Un costo molto elevato. In Italia si stanno installando diversi impianti di incenerimento fanghi perché sono diventati un affare. Ma la salute dei cittadini e i problemi climatici? Esistono alternative all’incenerimento, ci sono impianti in grado di trattare i fanghi senza utilizzare alte temperature (per esempio l’ossidazione umida). Come possiamo immaginare un futuro con un’aria meno inquinata e meno morti per malattie respiratorie (quest’anno a Milano si contano 600 funerali dovuti al solo inquinamento da biossido di azoto; un morto ogni 15 ore) se continuiamo a bruciare rifiuti?”, dicono dal sindacato.
“Come possiamo immaginare un futuro senza effetto serra se continuiamo ad impegnare tecnologie che utilizzano alte temperature? Forse dobbiamo smetterla di bruciare. Forse dobbiamo usare la tecnologia in modo diverso. Invitiamo tutti i Consigli degli inquilini (case comunali, case Aler e case in condominio) ad occuparsi della questione, ne va della nostra salute e della salute generale del globo”, si chiude la nota dell’Unione Inquilini di Sesto.