[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Il Parco Nord è sotto i riflettori per un nuovo atto criminale che ha avuto come vittima una donna di 81 anni. E’ stata avvicinata con un pretesto, come lei stessa ha riferito agli investigatori, da un uomo “straniero” che l’ha poi trascinata in un punto appartato e ha abusato di lei. Stupro accertato dai medici del centro anti violenza della Clinica Mangiagalli, dove l’anziana è stata ricoverata in stato di choc prima di essere dimessa.
La vicenda sarebbe accaduto ai margini di via Ornato, dove il Parco Nord entra nella città di Milano, a poche decine di metri dal confine con Bresso.
La donna, una pensionata, sentita a sommarie informazioni nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile milanese ha raccontato che ad aggredirla sarebbe stato un uomo di origine straniera. È caccia, dunque, allo stupratore e sono stati già setacciati dagli agenti campi e baracche della zona. Le indagini, tuttavia, sono complicate dal fatto che la 81enne, al momento, non sarebbe stata in grado, anche perché in stato confusionale, di fornire una descrizione precisa e non ci sarebbero nemmeno telecamere utili nel luogo in cui è stata messa in atto la violenza. L’anziana, che vive in zona Niguarda, mercoledì mattina attorno alle 8 era uscita di casa e poco più di un’ora dopo in una delle vie limitrofe al Parco Nord, è stata avvicinata dallo stupratore che, pare, si sarebbe offerto di aiutarla forse con le buste della spesa o comunque avrebbe utilizzato un pretesto, una scusa per attirare la sua attenzione. Poi l’ha spinta dentro l’area boschiva per violentarla. Dopo lo stupro, la donna è riuscita a chiedere aiuto e poco dopo è arrivata un’ambulanza che l’ha portata all’ospedale Niguarda.
Già qualche tempo fa una donna che correva era stata aggredita e violentata da uno straniero in una delle aree a Nord del parco. Il tema è diventato piuttosto serio. Perché Il Parco Nord, sebbene sia super controllato dalle Gev e dalle forze dell’ordine, è sempre più dimora di nullafacenti. Gli stessi stranieri che vivono nei centri profughi ai margini del parco, bivaccano ogni giorno sulle panchine creando tensione con i frequentatori.
foto archivio