[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Il caso del terrorista tunisino ucciso dalla polizia a Sesto San Giovanni nella notte del 23 dicembre, continua a fare notizia a Sesto e continua a destare indignazione tra i cittadini. Il corpo del tunisino di 24 anni, autore della strage di Berlino del 19 dicembre scorso, è ancora depositato nell’obitorio milanese in attesa che qualcuno lo reclami. Cosa che fino a ora non è avvenuta e che molto probabilmente non avverrà, costringendo le autorità italiane, o addirittura il Comune di Sesto a occuparsene a sue spese.
“Se fosse per me, farei di tutto per evitare che la sepoltura avvenisse in Italia”, ha affermato Viviana Beccalossi assessore regionale alla Città Metropolitana e Territorio, a proposito delle eventuali spese relative a funerale e sepoltura.
“Come è evidente questo è un caso straordinario e quindi non rientra nelle ordinarie competenze del Comune. Per questo motivo domani contatterò la Prefettura”, ha spiegato il sindaco di Sesto San Giovanni, Monica Chittò, interpellata dall’Ansa, precisando: “Ad ora nessuno mi ha contattato, né chiesto niente come Comune”.