[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Botta e risposta tra i consiglieri di opposizione e la giunta sulle occupazioni e il degrado nell’area ex Katia Arredamenti, in viale Lombardia. Dopo la segnalazione di Ghilardi, Berlino e Di Lauro, era arrivata la risposta del vice sindaco Luca Ghezzi. Alla quale i tre consiglieri di minoranza hanno nuovamente risposto con una lunga e dura nota stampa e con la pubblicazione, su Facebook, di nuove foto che documentano la situazione nel rione Casati attorno allo stabile abbandonato.
“Leggiamo basiti e sconcertati, le dichiarazioni farneticanti del vice sindaco Luca Ghezzi a seguito delle nostre segnalazioni, con tanto di documentazione fotografica, circa lo stato di abbandono, degrado e occupazione abusiva dell’area fatiscente dell’Ex Katia Arredamenti”.
“Allo smemorato vice sindaco, vogliamo ricordare che l’area di cui sopra risulta abbandonata fin dal 2008, e dopo diversi anni, in seguito all’ennesimo sgombero, e più precisamente nel febbraio del 2012, i proprietari dell’area, di oltre 7.800 mq di superficie, lamentavano le difficoltà legate alla gestione della stessa, e l’impossibilità nel riuscire a trovare qualche società immobiliare interessata ad un intervento riqualificativo, stante l’ubicazione a ridosso del Cimitero di Balsamo, e soprattutto a causa delle lungaggini burocratiche/amministrative dell’allora giunta Gasparini che, non riuscendo a portare a termine il nuovo Pgt, non permetteva di poter capire quale futuro edificatorio potesse avere quell’area. Con l’arrivo della nuova giunta Trezzi nel 2013, nell’ottobre dello stesso anno, il Pgt fù finalmente approvato, ma nulla è cambiato da allora. Dovrebbe viceversa avere il coraggio di dire come stanno in realtà le cose, e cioè ammettere che in detta area di 7.818 mq di superficie la giunta di cui fa parte, ha concesso ai proprietari la possibilità di edificare solo una piccola percentuale dell’area pari apoco più del 28% della stessa, chiedendo in cambio senza ritegno, la cessione gratuita della restante parte, pari a circa 5.000 mq. Appare evidente che ci troviamo di fronte ad una vera e proprio ingiustizia al limite dell’abuso, che vede la proprietà succube delle voraci richieste, da parte dell’amministrazione. Così stando la situazione è ovvio che non vi può essere un reale interesse da parte di privati investitori, che solo con un intervento edificatorio economicamente sostenibile potrebbero investire in progetti che permetterebbero la soluzione del degrado e dell’abbandono dell’area”.