Mar. 23 Apr. 2024
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Trezzi e Bartolomeo: “Nessun attacco ai padri e alla famiglia”

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – “Nessun attacco al ruolo dei padri e all’istituzione famiglia”. Comincia così il comunicato stampa diffuso dal Comune di Cinisello Balsamo e firmato dal sindaco Siria Trezzi e dall’assessore alle Pari opportunità Patrizia Bartolomeo. La campagna “Cattivo Esempio” lanciata dal Comune, in seguito a un concorso a cui hanno partecipato anche gli studenti dello Ied di Milano, non è piaciuta a tutti, soprattutto ai leghisti che hanno chiesto ufficialmente al sindaco di rimuovere i manifesti prodotti.

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“Ci sconcerta e rammarica il clamore suscitato in questi giorni dalla campagna di sensibilizzazione ‘Cattivo esempio’. Una campagna ideata sotto la guida di professionisti e non frutto di improvvisazione, strutturata in tre azioni comunicative. La campagna in questione va quindi contestualizzata nell’ambito della celebrazione mondiale, mentre le critiche sembrano essere pretestuose e non voler cogliere il vero significato del messaggio: non certo un attacco al ruolo genitoriale di padre, men che meno all’istituzione famiglia, ma un’azione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne, una drammatica realtà che non può essere negata e che non legittima nessun intento mistificatorio”, dicono Trezzi e Bartolomeo.

Che ricordano alcune statistiche: “Nel 2014 in Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (quasi 7 milioni) ha subìto una forma di violenza fisica, di cui 62,7% per mano di un partner, attuale o precedente (dati Istat). Per quanto riguarda il nostro territorio, dall’esperienza del Centro Amaranta, attiva nelle sedi di Cinisello Balsamo e Bresso fino allo scorso maggio, emerge che in 13 mesi di servizio (8 mesi nel nostro Comune) sono state prese in carico 105 donne, di cui 90 hanno subito violenza da un familiare – ribadiscono gli amministratori di Cinisello -. Il messaggio della campagna è dunque volutamente forte e vuole partire da un punto di vista inusuale, quello di un bambino che assiste a scene di violenza in casa, e pone l’accento prevalentemente sulla violenza verbale e psicologica che spesso precedono quella fisica. La campagna non ha alcun intento denigratorio nei confronti dei padri, al contrario si stigmatizza il “cattivo esempio” di chi usa forme di violenza nelle relazioni familiari, per questo crediamo che nessun buon padre di famiglia si sentirà coinvolto da un’affermazione che gli è estranea. Neppure vuole delegittimare l’istituzione della famiglia, luogo di protezione e cura: proprio per sottolinearne l’importanza educativa e tutelarne l’armonia vanno “denunciati” anche i malesseri sociali”.

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