Ven. 19 Apr. 2024
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Gamberi e alborelle: il Lambro torna a vivere

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Dimenticatevi quel titolo di “fiume più inquinato d’Italia”. Il Lambro sta vivendo una nuova vita. Lo dice l’analisi delle acque effettuata, con relativo censimento dell’ittiofauna, da Legambiente con il Centro Studi biologia e Ambiente di Erba nell’ambito del progetto Connubi, sigla che sta per Connessioni urbane biologiche lungo il Lambro (progetto promosso dal Parco Valle Lambro con il Comune di Monza, i Parchi dei Colli Briantei, della Media Valle del Lambro, della Cavallera e delle Cave, insieme a Fondazione Cariplo e Università di Milano Bicocca).

L’indagine chimico fisica svolta da ricercatori ha messo in mostra che le acque del Lambro sono tornate a vivere, cioè a popolarsi. Il censimento, effettuato nel tratto compreso tra Carate Brianza e la Cascinazza di Monza, ha evidenziato che sono tornate ad abitare il corso d’acqua diverse specie di animali come i gamberi e le alborelle. “I risultati sono stati buoni per la stazione di San Rocco, una delle due aree di campionamento. Quasi cento pesci censiti in tre ore di lavoro, tutti pescati, misurati, pesati e poi di nuovo liberati», ha dichiarato alla stampa nazionale Atos Scandellari, presidente di Legambiente a Monza.

Non solo gamberi e alborelle: l’analisi ha messo in mostra anche la presenza di cavedani (secondo quanto riportato dal Corriere sono stati individuati anche esemplari di mezzo chilo) e ghiozzi padani. Una buona notizia, oltre che per gli ambientalisti e per i pescatori, anche per il Nordmilano e per Sesto San Giovanni dato che le acque del Lambro scorrono anche su questa fetta di Città Metropolitana.

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