Sab. 15 Feb. 2025
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L’occhio delle donne, il cinema al femminile a Sesto San Giovanni

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Come ogni anno nel mese di marzo il Settore Cultura del Comune di Sesto San Giovanni, in collaborazione con l’associazione culturale “Lucrezia Marinelli” e con l’associazione CGS Rondinella, ripropone la rassegna L’Occhio delle Donne, dedicata ad esplorare la produzione cinematografica recente a firma femminile.

La rassegna L’Occhio delle Donne, che testimonia la creatività delle donne di oggi attraverso le opere delle donne registe, s’inserisce nel calendario di eventi culturali al femminile che ogni anno l’Amministrazione comunale propone alla città in occasione della ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna.
Anche quest’anno la rassegna propone cinque titoli della stagione a regia femminile. Il titolo Donne in libertà è stato scelto per parlare dell’inarrestabile cammino di libertà delle donne, che si afferma anche e, soprattutto, nei rapporti di coppia: ogni singola persona, in ogni singolo piccolo spazio della Terra, ha diritto alla propria libertà, quel sentimento per il quale lottiamo dai secoli dei secoli, sostegno e difesa di cui ci facciamo portavoci quando una situazione non la sentiamo più nostra, è il sentimento dei sentimenti, quello senza cui non possiamo davvero vivere.
Un appassionante viaggio nel mondo della creatività cinematografica femminile contemporanea da non perdere, spunto di approfondimenti culturali, dato dagli sguardi femminili sul mondo, sulle persone, raccontando i loro drammi personali, i loro sogni e progetti, confrontando stili, nazionalità, immaginari in una dimensione internazionale.

Le proiezioni si tengono nella serata di giovedì, con inizio alle ore 21.15, dal 26 febbraio al 26 marzo, presso il Cinema Rondinella di viale Matteotti 425.
In Gabrielle (26.02), la protagonista è una ragazza con un gran talento per la musica e una singolare malattia. Come tutte le ragazze della sua età cerca l’amore e quando conosce Martin, nella corale che frequenta, rivendica il diritto ad una vita sentimentale e sessuale come tutti.
Secondo lungometraggio della regista Louise Archambault, il film ha concorso al Festival del film di Locarno, aggiudicandosi il premio del pubblico UBS.

Innamorarsi dopo i quarant’anni significa fare i conti con i fallimenti precedenti: divorzi, rotture, incompatibilità. Non dico altro (5.3) è costruito attorno a una verità universalmente riconosciuta, anche se ammetterlo può risultare spiacevole: il peso delle aspettative, delle chiacchiere, del giudizio altrui nelle faccende d’amore.
La regia e la sceneggiatura di Nicole Holofcener conferma in pieno i suoi precedenti lavori “al femminile” (quali Friends with Money, Please Give e alcuni episodi di Sex and the City e Una mamma per amica).

In Viviane (12.03), una donna, decisa a conquistare la propria libertà, si trova invischiata in una causa di divorzio che dura cinque anni, perché in Israele l’unica autorità che può accordaglielo è il tribunale rabbinico. E solo con il completo consenso del marito.
Viviane completa una trilogia, ed è preceduto da To take a wife e 7 Days, con cui Ronit e Shlomi Elkabetz hanno messo in scena le fasi fondamentali della vita sociale di una donna, in modo a dir poco singolare.
Candidato israeliano al Premio Oscar 2015 come Miglior Film Straniero.

In Gemma Bovery (19.03) la regista prosegue la sua indagine sul desiderio, adattando la graphic novel omonima di Posy Simmonds. Questo film ruota intorno all’apparizione di una giovane donna inglese che ha nome e condotta flaubertiana. Almeno per Martin, lettore accanito di romanzi e già innamorato dell’amore, che in fondo non aspetta che un incontro, un’altra, un (s)oggetto che si presti a funzionare come tela sulla quale proiettare il proprio fantasma letterario.
Questo film di Anne Fontaine ha aperto la 32esima edizione del Torino Film Festival.

L’ultimo titolo della rassegna è Margarita (26.03), una commedia dolce-amara in cui si intrecciano i problemi dell’amore fra due giovani donne, quelli dell’immigrazione e della crisi economica. Il film si svolge in Canada, un paese dove il matrimonio fra persone delle stesso sesso è possibile.
Vincitore del premio del pubblico come miglior film al Toronto Inside Out LGBT Film Festival, al France Women’s International Film Festival e al Barcelona International LGBT Film Festival.

Il biglietto d’ingresso costa 5 euro (intero); 3 euro per i possessori della tessera “Invito al cinema”.

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