[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Gli imprenditori del Nordmilano alzano la testa e chiedono ai comuni di diventare più attrattivi per le aziende e le piccole imprese artigianali, per poter partecipare al rilancio economico del territorio.
Lo afferma Salvatore Belcastro, presidente dell’Associazione Imprenditori Nordmilano, che traccia il bilancio dell’associazione in questo 2014 dominato dalla crisi internazionale e dalla chiusura di molte imprese anche nei comuni del Nordmilano.
“La crisi è evidente, ma non ci sono solamente segnali negativi” racconta Belcastro che ha tracciato la sua relazione annuale nel corso di una cena tra imprenditori organizzata al ristorante sestese Caffè degli Artisti.
“Ci sono imprese schiacciate dal mercato fermo, ma altre che hanno saputo innovare e fare squadra, diventando virtuose – spiega – Negli ultimi due anni Associazione Imprenditori ha promosso una filosofia di rete di imprese, pensando che unire gli sforzi possa aiutare ad essere più forti. oggi raccogliamo i primi frutti di questa nuova filosofia. Abbiamo assistito alla nascita di una rete di imprese nel settore dello sviluppo delle risorse umane, che consente a queste imprese di essere più forti e più competitive sul mercato”.
Associazione Imprenditori Nordmilano con tra oggi circa 250 soci di diversi settori. “Lo scorso anno siamo entrati a far parte di una rete di associazioni che ne conta oltre mille, anche questo elemento consente di essere in contatto con molte realtà per scambiare esperienze e per collaborare ed espandere il proprio mercato”. Nel 2014 Aimn ha concluso un prezioso accordo con Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni per mettere a disposizione delle imprese 5.000.000 di euro per finanziare nuovi investimenti e sostenere le aziende in crisi di liquidità. Ne sono stati usati 2.000.000. I fondi sono ancora disponibili.
Belcastro propone da tempo una ricetta per rilanciare i territori: “diventare attrattivi offrendo burocrazia zero e zero imposte per almeno tre anni”, spiega. “Le imprese hanno bisogno di sportelli unici comunali nei quali poter fare tutte le pratiche burocratiche in un solo giorno. Siamo i primi a volere che tutte le norme siano rispettate, ma le norme non devono tenere bloccate per mesi le attività”. E poi il suo affondo: “Secondo voi per un Comune è meglio avere un’impresa che, magari per tre anni non paga imposte locali, ma da lavoro a persone del territorio, paga l’addizionale Irpef locale e partecipa allo sviluppo della città, oppure è meglio non avere imprese perché sono scappate in comuni vicini o addirittura all’estero? per questo chiedo ai sindaci di avere il coraggio di fare azioni forti per promuovere i loro territori. oggi un’azienda artigiana con 5 o 10 dipendenti, prima di insediarsi guarda quale sarà la sua bolletta per i rifiuti, per l’Imu e le insegne. perché a fine anno tutto questo può valere decine di migliaia di euro di diffrenza”.