Sab. 01 Apr. 2023
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A scuola dal Manzoni

E il Manzoni ce l’ha fatta un’altra volta.

O meglio, ce l’ha fatta la kermesse a lui dedicata, l’Ottobre Manzoniano, che quest’anno affrontava la difficile edizione del decennale.

Difficile, perché la prima, fuori dall’egida di Roberto Cornelli, che in qualche modo nel 2004 con l’allora assessore alla Cultura Fabrizio Vangelista, ne fu ideatore e promotore.

Difficile, perché come sono cresciuti gli estimatori, negli anni, sono cresciuti anche i detrattori della manifestazione.

Difficile, perché con le difficoltà di bilancio, le tasse da dover alzare per “mettere una pezza” ai mancati trasferimenti dallo Stato, il budget per un’attività puramente culturale si era notevolmente ridotto rispetto agli anni passati.

Eppure l’Ottobre Manzoniano ha regalato ai cormanesi di tutte le età e non solo oltre un mese di eventi, di appuntamenti e di iniziative, di pretesti per incontrarsi, per stare fuori di casa, per condividere e vivere la cittadina.

Dai laboratori creativi per i più piccoli, agli incontri con gli autori, dalle serate di dibattito su alimentazione, integrazione, emancipazione femminile, a quelle più ludiche come in compagnia di Dario Vergassola.

Certamente, in molti, pensando all’Ottobre Manzoniano la considereranno una manifestazione inutile, che sottrae risorse ai ben più grandi problemi del territorio e la riterranno solamente una vetrina politica.

Ma va anche detto che la kermesse è stata fatta, come ogni anno, in buona parte “dal basso”, grazie all’impegno scevro di profitto delle numerose associazioni del territorio, dei dipendenti comunali ben lontani dallo stereotipo di lavoratori svogliati, da un novero di volontari che l’ha resa, ancora una volta possibile.

E su tutti, un merito va riconosciuto all’Ottobre Manzoniano: aver creato un’identità culturale, un evento topico che ogni anno si ripete e che gli altri comuni del territorio non sono stati in grado di fare.

La piccola e operosa Cormano, schiacciata da sempre dalla più affascinante vicina “Città Giardino” Cusano Milanino o dalla potenza di fuoco delle ben più grandi Cinisello e Sesto, che ha saputo far suo uno dei personaggi di maggior rilievo della storia e della letteratura italiana (che a onor del vero a Cormano svernava di rado e coltivava un pessimo vino che propinava ai suoi ospiti, parola del professor Gian Marco Gasperi), e mantenere in vita una manifestazione della quale, nel bene e nel male, tutti parlano e, forse anche solo un po’, invidiano.

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