[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO – [/textmarker]Doveva essere il primo consiglio comunale della nuova amministrazione, scandito dal disbrigo delle formalità e dai saluti di rito del sindaco Marco Alparone e dei consiglieri. Invece, quella di ieri sera a Paderno è stata un’assemblea dominata dal tema Rho-Monza. E non poteva essere diversamente dopo l’avvio, nei giorni scorsi, delle opere di precantierizzazione in via Generale Dalla Chiesa e l’incidente che durante i lavori ha portato alla rottura di un tubo del gas.
Nell’aula consiliare, stracolma di cittadini, in tanti si sono presentati indossando le magliette pro-interramento della nuova Sp 46, mentre i due consiglieri del M5S, Emiliano Abbati e Achille Cezza, hanno preso posto tra i banchi dell’opposizione avvolti nelle bandiere verdi e nere simbolo del Ccirm, il Comitato dei cittadini per l’interramento. Dopo la convalida dei nuovi eletti, la presentazione della giunta e il canto dell’inno nazionale, mentre erano in corso le votazioni per l’elezione dei membri della commissione elettorale, i cittadini muniti di magliette e bandiere si sono schierati silenziosi davanti al sindaco e alla giunta per qualche minuto prima di tornare ai loro posti.
Ma è stato quando ha preso la parola la neoconsigliera del Pd, Daniela Caputo, che il consiglio ha preso tutta un’altra piega. Caputo ha presentato un’interpellanza urgente e ha chiesto che venisse discussa subito. Il testo del documento, incentrato sulla questione Rho-Monza, non è stato reso noto e nemmeno gli altri consiglieri del Pd ne conoscevano l’esatto contenuto. Regolamento del consiglio comunale alla mano, il presidente protempore dell’assemblea, Efrem Maestri (Pd), ha interrotto la seduta. I capigruppo delle diverse forze politiche e il sindaco si sono riuniti per una buona mezz’ora per discutere se l’interpellanza potesse essere discussa o meno in quella sede. Alla fine, tra i fischi e le urla dei cittadini, è stato comunicata la decisione assunta a maggioranza dai capigruppo, con il voto contrario di Abbati (M5S) e Giovanni Giuranna (Insieme per Cambiare): all’interpellanza non è stato riconosciuto il carattere di urgenza, per questo sarà discussa in una delle prossime sedute.
“Fatti non parole”, ha detto Abbati prendendo subito dopo la parola in aula. “Abbiamo già avviato una raccolta firme che presenteremo in questi giorni per chiedere che si tenga un’assemblea pubblica sulla Rho-Monza e che venga presentata una sospensiva sui lavori. Il nostro punto di forza – ha aggiunto il consigliere Cinque Stelle – è che non siamo abituati a scendere a compromessi quando si parla di diritti. Il nostro impegno principale nei prossimi 5 anni sarà sulla trasparenza sia per quanto riguarda l’accesso alle informazione che la loro interpretazione”.
Anche i consiglieri del Pd hanno annunciato che presenteranno la richiesta per un consiglio comunale straordinario sul tema Rho-Monza. “La nostra prima richiesta – ha detto la capogruppo Antonella Caniato – è che dal sindaco e dalla maggioranza vengano delle risposte, possibilmente condivise con l’opposizione, sugli impegni che il sindaco ha assunto in campagna elettorale, a partire dal quello centrale in questo momento della Rho-Monza”.
Ma l’intervento più applaudito, a lungo e a più riprese, sempre dai banchi dell’opposizione, è stato quello di Giovanni Giuranna. “Per un puro formalismo stasera non è stato possibile essere trasparenti nei confronti dei cittadini. Non è stata riconosciuta l’urgenza all’interpellanza del consigliere Caputo, ma l’urgenza è reale: la città è violentata nel silenzio totale di chi l’ha amministrata negli ultimi 5 anni. L’opera sta andando avanti. Adesso – ha aggiunto Giuranna – è il momento di allertare tutta la cittadinanza che è questo il momento di sollevarsi e dire a una sola voce che questo progetto Paderno non lo vuole”.
A chiudere l’assemblea, poco prima di mezzanotte, è stato il sindaco Alparone che ha rivendicato quanto fatto sinora contro la Rho-Monza.“In questi 5 anni ci sono stati atti concreti. In tutte le occasioni la nostra posizione è stata chiara e limpida. Chi ha documenti che provano il contrario, li tiri fuori. Io sono contrario alla Rho-Monza – ha ribadito il sindaco – e continuerò a fare la battaglia contro la Rho-Monza mettendo in campo tutte le azioni che sono nei poteri del sindaco ma sempre – ha sottolineato – nel rispetto della fascia che indosso e della legge. Il tema in questo momento è che, a fronte di un cantiere non ancora partito, sono in corso opere di precantierizzazione molto invasive rispetto alle quali ci siamo già mossi per bloccarle. La nostra volontà è dare ai cittadini interessati tutte le informazioni possibili, man mano che le avremo”.
La discussione è stata rinviata alla prossima seduta del consiglio. In quell’occasione bisognerà prima procedere al disbrigo dell’ultima formalità con l’elezione del presidente e del vicepresidente dell’assemblea, sui cui nomi ieri non è stato trovato l’accordo tra maggioranza e opposizione. In pole position c’è l’ex assessore Umberto Torraca (Forza Italia), che non ha ottenuto i due terzi dei voti necessari per l’elezione alla prima votazione.