Sab. 20 Apr. 2024
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Su Nordmilano24 arrivano i consigli degli esperti: spazio a nuovi ospiti

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO [/textmarker]– Non esattamente blogger, non propriamente giornalisti. Meglio dire una serie di ospiti che dalle colonne virtuali di Nordmilano24 daranno consigli e racconteranno aneddoti sulle materie sulle quali sono esperti. Dalla cucina alla medicina, passando per il mondo degli animali.

E proprio da quest’ultimo argomento abbiamo deciso di partire, (ma sarà solo il primo di tanti), grazie alla disponibilità e alla partecipazione di Alberto Mangili, medico veterinario che opera in tutta la Lombardia.

Il Dottor Mangili racconterà passo passo quello che è il mestiere del veterinario, specie in un’epoca di modernità sfrenata, dove spesse volte gli animali sono concepiti alla stregua di un oggetto di arredamento o come giocattoli.

Non indugiamo oltre in superflui preamboli e cediamo la parola ad Alberto, cogliendo l’occasione per ringraziarlo.

 Ecco il suo primo post:

“Faccio il veterinario”. Gli occhi si illuminano e i volti si accendono. “Fai il veterinario? Ma che bello!”

Ecco, questa è la tipica reazione della gente quando mi presento. Come se nell’immaginario collettivo il veterinario fosse il principe delle favole che si raccontano ai bambini, una specie di eroe in camice bianco che passa il tempo ad accarezzare ed abbracciare gli animali, oppure quel bell’uomo di mezza età che, dopo aver salvato un cavallo, viene invitato a bere un bicchiere di amaro.

Niente di tutto questo! O meglio, quasi niente.

Alberto3Nella mia carriera ho avuto molte soddisfazioni, momenti eccezionali ed emozioni irraccontabili, ho vissuto episodi che hanno cambiato profondamente il mio modo di vedere le cose; ma la professione del veterinario non è un divertimento, è un lavoro molto serio, a tratti molto impegnativo, a tratti frustrante. A volte ci si trova di fronte a scelte che possono essere vitali o al contrario letali per il paziente che stiamo curando, a volte il senso di responsabilità non è così semplice da sopportare, ma soprattutto noi veterinari non abbiamo la bacchetta magica.

Io lavoro nelle stalle, nelle aziende agricole, i miei pazienti sono le vacche, i maiali, le pecore e le capre. I miei clienti sono allevatori professionisti e occasionalmente allevatori amatoriali che tengono gli animali per passione.

In questo ambito professionale il lavoro del veterinario è cambiato molto negli ultimi quarantanni come conseguenza di tutti i cambiamenti della nostra società, in primo luogo le abitudini alimentari. Questo ha portato allo sviluppo di allevamenti sempre più intensivi, all’utilizzo di tecnologie più avanzate, gli animali stessi sono cambiati; la selezione genetica ha consentito di allevare animali sempre più produttivi, ma forse più delicati dal punto di vista del benessere.

Il benessere. Quanto va di moda oggi questa parola?

L’attenzione del veterinario si è ampliata: non si occupa solo della cura del singolo animale, ma del benessere dell’intera mandria. Parte fondamentale del mio lavoro è quindi diventata la prevenzione, cioè la messa in atto tutte quelle misure necessarie a garantire il massimo benessere possibile per ogni animale presente in stalla. Ogni volta che entro in un allevamento per visitare un animale, ancora prima di guardare l’animale, sempre che non si tratti di un urgenza, rivolgo l’attenzione all’alimentazione, alla pulizia e all’igiene delle strutture, ai sistemi di ventilazione, di riscaldamento. Per fare un esempio, se un allevatore ha un problema ricorrente di vacche zoppe, non posso limitarmi a curare ogni singolo animale zoppo, ma oltre a questo, dovrò orientare il lavoro verso strategie che aumentino il comfort degli animali, verso modi alternativi di gestire tale mandria, oppure rivedere da capo tutto l’aspetto alimentare.

Tutto questo è una grande sfida e non sempre si esce vittoriosi. Soprattutto quando sul campo si è costretti a convivere con figure professionali che pur di vendere i prodotti della propria azienda (ad esempio strutture zootecniche, materie prime, integratori alimentari) fanno il lavaggio del cervello agli allevatori, allontanandoli dal percorso intrapreso con noi.

Nelle prossime puntante di questo blog tratteremo di molti argomenti sicuramente più interessanti di questa prima introduzione, nella speranza di infondervi curiosità verso la professione del veterinario.

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