[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] –
Novità, in ogni direzione per l’area ex Enichem. Lo spazio tra via Luini e via Montesanto, che giace in uno stato di abbandono dall’ormai lontano 2001, come tante altre aree industriali sestesi, potrebbe essere oggetto, a breve, della tanto agognata bonifica e riqualificazione. Dopo un iter legale iniziato nel 2007, anno in cui si sono arrestati i lavori a causa dello stato della società Aree Srl, proprietaria dello spazio, il comune è riuscito finalmente ad ottenere dalla compagnia assicuratrice il versamento dell’importo della cauzione rilaciata da parte della società, all’epoca pari a circa 500 mila euro.
Cifra irrisoria rispetto a quanto occorre per la riqualificazione completa dell’area ma che permetterà in primo luogo la messa in sicurezza e impedendo, almeno in parte, il propagarsi degli inquinanti, denunciati a più riprese dagli abitanti delle vicinanze.
“Ci sono voluti anni di impegno e di lavoro – ha dichiarato il Sindaco Monica Chittò – per ottenere quello che, in teoria, sarebbe spettato di diritto al Comune, ossia il pagamento delle garanzie versate dalla proprietà privata per terminare almeno la messa in sicurezza dell’area. Oggi, purtroppo, le cose funzionano in questo modo: i comuni sono soli di fronte a leggi bizantine che non tutelano i cittadini e le amministrazioni, che consentono alle grandi compagnie di dilatare i tempi del pagamento, lasciando intere aree delle città in balia del tempo e i Comuni di fronte alla legittima rabbia degli abitanti. Per fortuna, grazie al prezioso impegno degli uffici comunali, almeno questa vicenda si è conclusa nel migliore dei modi e ora procederemo con le necessarie gare d’appalto per assegnare i lavori al più presto possibile”.
La soddisfazione del primo cittadino sestese però, può durare ben poco.
Da qualche settimana infatti, secondo quanto denunciano gli abitanti di via Luini, un paio di famiglie di nomadi, avrebbero preso dimora negli spazi fatiscenti della ex Enichem.
Sempre stando a quanto segnalano i cittadini, i due nuclei familiari sarebbero piuttosto numerosi, con tanto di prole a carico.
Incuranti dei pericoli per la salute, gli occupanti, sarebbero anche riusciti ad assicurarsi luce e acqua, allacciandosi abusivamente alla rete idrica ed elettrica.
Chissà quanto ci vorrà per vedere trasformarsi in realtà il piano di intervento votato dal parlamentino sestese nel 2008, che prevedeva, oltre alla bonifica, la realizzazione di case, un parco e di una nuova sede per la Croce Rossa.