Gio. 25 Apr. 2024
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Gli sfollati del Seveso sono ora in mezzo alla strada

[textmarker color=”E63631″]PADERNO DUGNANO[/textmarker]  – E’ passato un anno. Era il 20 maggio 2013 quando, nella notte, vinto dalla furia del Seveso, in un boato l’argine viene mangiato via. La mattina dopo, il responso dei vigili del fuoco cambia per sempre la vita di tre famiglie residenti al civico 12 e 13 di via Cusani, nel quartiere “Streccia”: “Queste case non sono agibili”.

sfollati seveso

Da quel giorno non possono più rientrare nelle loro abitazioni, e adesso che anche la Croce Rossa non può più ospitarli, gli sfollati sono senza un tetto.

“Da una settimana non so più dove andare a dormire” dice uno degli sfollati,  Maurizio Barnabei, al quotidiano il Giorno che è ritornato sulla vicenda.

La casa è stata puntellata, ma per poter ritornare ad abitarci è necessario ricostruire l’argine, mettendolo in sicurezza. Il problema, come scoperto all’indomani del danneggiamento, è che una legge “regia” del 1904 obbliga il proprietario della casa a farsi carico delle spese. I residenti dovrebbero quindi sobbarcarsi 70mila euro di spese per poter tornare nelle loro abitazioni. Una cifra troppo onerosa, dati i mutui da pagare e la mancanza di lavoro per uno di loro.

Come se non bastasse, c’è anche il rischio che un crollo possa ripetersi: Comune, Regione e Provinciano si rimpallano l’onere di tenere pulite e curate le sponde, con il risultato che per troppo tempo gli argini erano rimasti trascurati e senza manutenzione.

 

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