Sab. 12 Ott. 2024
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Davide Rebellin, individuato il camionista tedesco responsabile dell’investimento mortale

Ha un nome il camionista responsabile dell'incidente che ha provocato la morte del campione di ciclismo

E’ stato individuato il camionista responsabile dell’investimento mortale dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin. Si tratterebbe di un cittadino tedesco di 50 anni, identificato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca.

Dopo l’incidente, avvenuto il 30 novembre, l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce. E’ stato denunciato a piede libero, ma non posto in stato di fermo, perché il codice tedesco non prevede il reato di omicidio stradale.

Il dramma si è consumato poco prima di mezzogiorno lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. La vicenda ha avuto grande risonanza sui media sia per la particolarità del personaggio, un corridore particolarmente longevo che ha vinto non poche corse importanti, sia perché ancora una volta il tema della sicurezza sulle strade. Nel 2021 sono morte in bici 220 persone e anche nel 2022 avremo numeri simili. Prima di Davide Rebellin, c’è stato Michele Scarponi; l’Aquila di Filottrano aveva 37 anni e due gemellini; un furgone lo ha investito e ucciso nell’aprile 2017 mentre si allenava nelle sue colline marchigiane. Mercoledì l’ennesima tragedia.

Un giovane calciatore l’ultima vittima sulla strada

Intanto, proprio ieri, Manuel Lorenzo Ntube, un sedicenne che giocava a calcio nelle giovanili del Padova è morto  a Ferrara mentre era in sella travolto da un Suv. Era il fratello di Michael Ntube, difensore dell’Albinoleffe e tra le fila della Pro Sesto nella stagione 2020/21.

Fra i primi a soccorrere Rebellin anche il fratello minore Carlo, che ha riconosciuto subito la bicicletta accartocciata a terra. “Il ciclismo era la sua vita ed è morto facendo quello che ha sempre fatto e che amava. Aveva ancora tanti progetti. Non mi hanno fatto vedere il corpo, ma ho riconosciuto subito la sua bici”.

La vicenda ha un versante di cronaca e giudiziario. Il camion che ha travolto il corridore non si è fermato a prestare i soccorsi. Gli inquirenti hanno però le coordinate del mezzo che ha travolto e ucciso Davide Rebellin. Alle prime testimonianze si sono aggiunte le riprese delle telecamere di sorveglianza del ristorante vicino al quale è avvenuto il fatto, che mostrano un tir fare manovra ed entrare nel parcheggio del locale subito dopo l’incidente per poi ripartire quando sul luogo c’erano ormai anche i soccorsi e la polizia.

Proprio in queste ore i carabinieri stanno passando al vaglio moltissime immagini delle telecamere di sicurezza della zona – da quelle del parcheggio accanto al luogo della tragedia, alle altre dislocate vicino al casello di Montebello della A4, ad un chilometro di distanza, per cercare di individuare il Tir che ha colpito il corridore.

La carriera di Davide Rebellin, il 2004 l’anno migliore

Si piange in questi giorni la morte di un corridore che è stato un campione. Nelle categorie giovanili ebbe modo di mettersi in mostra e dopo essere stato campione del mondo da juniores nella 70 km, ha esordito tra i professionisti nel 1992 subito dopo le Olimpiadi di Barcellona approdando alla GB-MG con corridori del calibro di Mario Cipollini, Franco Chioccioli e Franco Ballerini. Nella stagione successiva arriva la prima vittoria con la conquista della classifica finale della Hofbrau Cup in Germania. Fra le classiche conquistate da Davide la Clásica San Sebastián, il Gran Premio di Svizzera.

Cacciatore di “classiche”

Rebellin è stato il classico corridore che si esprime al meglio  di un giorno. Ha fondo, va bene in salita, si esprime al meglio negli strappi. La sua dote migliore è stata la volontà di allenarsi, pedalare, far fatica. Il suo amore per il ciclismo è stato incrollabile tanto da spingerlo a correre fino ai 50 anni suonati.
Nel 2008 conquista la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Pechino, medaglia che gli viene tolta l’anno successivo per l’accusa di positività al Cera, ma dopo sette anni verrà assolto da ogni accusa dal Tribunale di Padova.

Nell’ultima parte della stagione ha continuato a correre in squadre minori sino al termine di questa stagione, nella quale ha difeso i colori della Work Service.

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