Ven. 19 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, prolungamento M1: prosegue il botta e risposta tra Sesto e Milano

Non accenna a placarsi la querelle tra il Comune di Sesto San Giovanni e quello di Milano in merito al prolungamento della M1 da Sesto FS a Monza-Bettola. Dopo la decisione dell’Amministrazione Di Stefano di diffidare il Comune di Milano e la sua partecipata MM per il blocco del cantiere e la mancata riapertura di viale Gramsci chiuso al traffico da oltre nove anni, l’assessore milanese alla Mobilità e Lavori pubblici, Marco Granelli ha annunciato che i lavori riprenderanno a partire dal prossimo 15 gennaio, specificando che in queste ore è in via di sottoscrizione un accordo specifico, con testo già condiviso.

Insomma, il Comune di Sesto, stando alle dichiarazioni di Granelli, sarebbe informato, perché diffidare proprio adesso? “Così quando partiranno i lavori fra 10 giorni dirà che è stato merito suo? O perché vuole far saltare tutto l’accordo? Io non lo so, ma sono abituato a rimboccarmi le maniche e trovare le soluzioni, altri mi pare remino al contrario e per porre difficoltà”, afferma, pur riconoscendo che sull’opera ci sono stati “numerosi problemi con gli operatori”. Inoltre, prosegue Granelli, “abbiamo lavorato assiduamente per trovare soluzioni e insieme abbiamo anche trovato risorse aggiuntive dal Governo in due occasioni, facendo in modo che non ci siano costi aggiuntivi per i Comuni: mi pare un risultato concreto – conclude – Auspico allora che il Sindaco di Sesto San Giovanni invece di diffidare Milano continui a collaborare per giungere al risultato. E se non gli va bene esca dal tavolo”.

Giustificazioni che in quel di Sesto fanno “sorridere” l’Amministrazione, che prontamente ha replicato: “I tavoli di lavoro sono fermi da ottobre, nessun esponente della giunta Sala si è mai visto, forse erano impegnati a tagliare nastri di piste ciclabili e rastrelliere – si legge nella nota – ora hanno il coraggio di dire che noi eravamo informati sulla ripartenza dei lavori prevista per il 15 gennaio? Tutto falso”. Nessuno, infatti, avrebbe comunicato al Comune questa data, esito dei continui rinvii dei tavoli di programmazione dei lavori disposti proprio da Milano, l’ultimo dei quali risale ad ottobre 2020, come ha sottolineato anche l’assessore sestese all’Urbanistica Antonio Lamiranda: “A quel tavolo io ci sono sempre andato, al pari del Comune di Cinisello e dei rappresentanti legali delle società private coinvolte nei lavori, mentre l’assessore Granelli non si è mai visto, solo l’ing. Barbara per conto del Comune di Milano”.

A proseguire, per il momento, sono i disagi per i cittadini e i commercianti del quartiere Restellone, luogo dove dovrà sorgere la fermata intermedia della metropolitana, costretti a fare i conti con la chiusura di viale Gramsci. Una situazione che si protrae da ormai nove anni, ora diventata insostenibile.

Il Comune di Sesto San Giovanni, da febbraio 2019, ha inoltrato diverse richieste a Milano per avere contezza della progettazione della viabilità di superficie e solo nella primavera del 2020 – ben un anno dopo – ha ricevuto risposte. Così, lo scorso luglio 2020, la giunta comunale di Sesto ha approvato il progetto esecutivo dei lavori per le opere di superficie, tra cui la riqualificazione di largo Levrino e il ripristino della rotatoria Casiraghi-Bellini. Il Comune a settembre ha anche incontrato i residenti del quartiere Restellone per illustrare il progetto definitivo di riqualificazione dell’area, cui è seguito l’ennesimo stallo. “A fine settembre ho personalmente chiesto ragione al direttore di MM spa che gestisce l’appalto per conto del Comune di Milano il quale prometteva un inizio lavori per metà ottobre, poi spostato ai primi di novembre – spiega l’assessore Lamiranda – Poi a novembre ci è stato promesso per i primi di dicembre e, nulla vedendo martedi 15 dicembre 2020, ho personalmente scritto al responsabile di MM spa chiedendo conto del mancato inizio dei lavori e di farci sapere se per Natale ci avrebbero fatto il “regalo” di annunciare ufficialmente almeno lo stralcio dei lavori di superficie ed il loro inizio. È seguito il silenzio assoluto”.

“Una mancanza di serietà e chiarezza davvero inconcepibile – rimarca il primo cittadino Roberto Di Stefano – la nostra volontà di risolvere la questione è evidente e a dimostrazione di ciò ci sono i fondi già stanziati e gli impegni presi coi cittadini che per noi sono sacri; dall’altra parte, invece, assistiamo a continui rinvii, rimpalli e scaricabarile. Ora attendiamo la data del 15 gennaio, dichiarata pubblicamente da Milano, sperando che non sia l’ennesima presa in giro”. Perché, in tal caso, l’ultima parola spetterebbe poi al Tribunale.

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