[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – “Mi sono sentito in dovere di querelare il capogruppo Pd Giovanni Cocciro che in questo periodo sta andando ben oltre il suo ruolo di consigliere comunale. Non abbiamo tempo da perdere in queste schermaglie perché ci stiamo impegnando quotidianamente e seriamente per cambiare la città e questo è sotto gli occhi di tutti, ma dopo quasi due anni di insulti gratuiti il vaso è colmo e la pazienza ha un limite. Alcuni dei soggetti protagonisti di questi insulti sono gli stessi che hanno amministrato la città fino a poco tempo fa lasciandola nelle condizioni di trascuratezza in cui l’abbiamo trovata. Forse hanno sempre impegnato il loro tempo ad insultarsi e ad insultare senza occuparsi dei reali problemi dei cittadini”.
Non usa mezzi termini il primo cittadino di Cologno Monzese, Angelo Rocchi, che in una nota del Comune si difende dalle accuse di razzismo che, secondo il sindaco, gli sono state lanciate da alcuni esponenti politici locali, in particolare da Giovanni Cocciro, capogruppo del Partito Democratico.
“Dopo quasi due anni di governo, ho registrato che il capogruppo del Pd Cocciro in consiglio comunale ha spesso atteggiamenti provocatori che vanno ben oltre la corretta e utile dialettica politica, questo a mio avviso è controproducente e non fa altro che allontanare i cittadini dalla politica locale, così come riportatomi dagli stessi. Una città come Cologno merita un’opposizione anche critica ma caratterizzata da spirito collaborativo e propositivo che ho comunque riscontrato in altre componenti dello stesso Pd come nelle altre forze di minoranza che sono diventate naturali interlocutori politici”.
Rocchi ha annunciato la querela nei confronti di Cocciro: “Non è possibile tacciare la mia amministrazione di razzismo solo per aver scelto di allocare in modo diverso, e non cancellare, le risorse a nostra disposizione sul tema dell’integrazione. Abbiamo deciso, in giunta e poi in consiglio comunale, di usare i fondi disponibili per integrare i nuovi cittadini stranieri partendo dalle famiglie e dalla scuola, con cui abbiamo condiviso il percorso. Credo sia del tutto legittimo rivedere le decisioni intraprese dalle precedenti amministrazioni, i cittadini hanno scelto di cambiare e saranno loro a valutare le nostre azioni. Qualcuno dovrà pur farsene una ragione, prima o poi”.