Gio. 25 Apr. 2024
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Renzo Piano, le ex Falck e i sauditi: le reazioni della politica locale

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – I servizi pubblicati dal Corriere della Sera sul futuro delle ex Falck e l’intervista a Renzo Piano che ha detto in qualche modo “addio” a Sesto San Giovanni, hanno ovviamente portato alle reazioni della politica locale.

“La Lista Civica dei Giovani Sestesi chiederà ufficialmente, già domani, al presidente del consiglio comunale di invitare Renzo Piano a raccontare in consiglio le ragioni del suo abbandono. Chiederemo inoltre a tutte le forze politiche e sociali della città di sostenere la nostra proposta. L’architetto Piano ha elaborato un progetto di recupero delle aree ex Falck di altissimo valore che ha ricevuto il plauso dell’ex presidente della Repubblica Napolitano a cui quel progetto è stato presentato durante la sua visita alle aree ex Falck. Il Consiglio Comunale che è l’unico titolare delle scelte urbanistiche della città ha diritto di conoscere quali sono le ragioni per cui l’estensore del progetto ritenga che lo si stia snaturando”, spiega Paolo Vino.

“La realizzazione dello spazio commerciale consentirà un proficuo e innovativo riutilizzo del T5, la grande struttura di archeologia Industriale su cui è stata chiesta anche la protezione dell’Unesco. La valorizzazione e il rilancio di questo grande patrimonio era e resta la priorità dell’amministrazione pubblica. Gli spazi commerciali non prevedono alcun aumento di volumetrie rispetto al progetto originario e avranno una connotazione diversa rispetto agli attuali centri commerciali: non è quindi previsto nessun parco di divertimenti. Tutto resta come nel Piano di Governo del Territorio e il Piano Integrato originario. All’interno di questi spazi coesisteranno le attività commerciali con quelle di carattere culturale, ludico e per il tempo libero. Il Partito Democratico di Sesto San Giovanni valorizza il disegno originario dell’architetto Renzo Piano e lavorerà insieme all’amministrazione e al sindaco affinché sia tutelata la qualità del progetto, gli interessi della città e un futuro che sappia dare sviluppo e lavoro a Sesto San Giovanni e alla Città Metropolitana”, replica il Partito Democratico, cercando gettare acqua sul fuoco.

Ecco invece il comunicato ufficiale della giunta:

Nella discussione avviata dall’annuncio di Renzo Piano di non voler proseguire il lavoro sulle aree Falck, proviamo a mettere ordine e a precisare alcuni aspetti che non sempre sono apparsi chiari in questi giorni.

1. Città della salute e della ricerca

È una funzione pubblica di grande qualità e di rilievo metropolitano nell’ambito della cura e della ricerca medica. Il progetto è confermato nei termini già noti, ed è stato sviluppato attraverso una gara secondo le linee guida dettate da Renzo Piano. Le bonifiche sono in corso secondo il piano approvato e sorvegliato da tutte le autorità di controllo. Il carattere pubblico e l’alto livello del progetto sono il volano e la migliore garanzia per lo sviluppo e la qualità dell’intera area.

2. Programma integrato di intervento (PII) delle ex aree Falck

È il progetto complessivo di riqualificazione di tutte le le aree ex Falck, coerente con il piano di governo del territorio (PGT) licenziato nel 2009. È stato appena approvato dal Comune in una nuova versione funzionale ad accogliere le modifiche che si sono rese necessarie proprio per accogliere la Città della salute e della ricerca, senza però modificare quantità e attività insediabili. Anche questoporta la firma di Renzo Piano. E detta le linee di tutto ciò che verrò dopo, chiunque sia lo sviluppatore.

3. Gli strumenti a garanzia della qualità del progetto

L’Amministrazione si è dotata di diversi strumenti per garantire la qualità dei progetti e delle trasformazioni. Tra questi, ricordiamo: il vincolo in base al quale le principali opere pubbliche devono essere precedute da un disegno generale a priori, capace di guidare e coordinare la successiva progettazione di dettaglio (come già è stato fatto con successo da Renzo Piano per la Città della salute e della ricerca); la destinazione di risorse ingenti alle attività di progettazione delle opere pubbliche per garantire il mantenimento, anche per le prossime opere, della stessa qualità: nella convinzione che la qualità e l’attenzione al particolare, come al complesso della città, sia fondamentale per la riuscita della trasformazione; il controllo della progettazione dell’edilizia privata attraverso l’introduzione di diversi momenti di verifica del progetto particolare e complessivo, innovativi, e necessari per governare un intervento molto complesso e che si dipanerà in molti anni.

4. Il parco e il verde

Anche qui una conferma di quello che è sempre stato un punto qualificante del progetto: il grande parco centrale, all’interno di un progetto che prevede oltre 600.000 metri quadri di aree verdi.

5. L’insediamento commerciale

Una conferma e alcune novità. La conferma è il peso complessivo dell'insediamento, pari al 10% dell’edificabilità. Una prima novità è nella collocazione: si allontana dalla Città della salute e della ricerca, a oltre un chilometro, all’estremo opposto del parco; trova il suo baricentro nel T5, il grande edificio dell’acciaieria della Falck Concordia, che in questo modo trova la sua nuova funzione e diventa un monumento vivente della storia industriale e operaia del Novecento. L’altra novità è che questo insediamento comincia a prendere forma: non sarà un centro commerciale come siamo ormai abituati a vederli, ma un insediamento commerciale di nuova generazione, che conferisce molto spazio alla cultura, al cibo, al benessere e al parco, cioè al tempo libero; una parte dell’insediamento commerciale saranno normalissimi negozi posti al piede di edifici residenziali, come possono essere, a Milano, corso Buenos Aires, corso Vittorio Emanuele o corso XXII Marzo, e affacciati su strade pedonali.

 

 

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