[textmarker color=”E63631″]MILANO[/textmarker] – Ombelico del mondo della finanza made in Italy. La Lombardia è da sempre la capitale economica del nostro Paese, l’area dove i consumi e le spese sono mediamente il doppio rispetto alle altre regioni italiane, l’area dove la crisi recessiva è stata decisamente meno profonda. Tra i settori emergenti dell’economia lombarda spicca quello dei Giochi, un segmento che anno dopo anno sta assumendo proporzioni enormi.
La nostra Regione ha stabilito quest’anno un nuovo record per quanto riguarda il gioco terrestre: il casinò di Campione d’Italia, – che si trova a soli 27 km da Como -, ha scavalcato quello di Venezia per fatturato e numero di giocatori. Il casinò ha infatti chiuso l’anno con un +5% e un guadagno netto di 95 milioni di euro. Venezia al contrario ha perso il 3,2%, scendendo a quota 93 milioni di introiti.
In Lombardia sono attive quasi 1000 videolotteries, distribuite in 804 sale da gioco, mentre il numero delle new slot supera le 15.000 unità.
Tra le città italiane dove si gioca di più la vera sorpresa è rappresentata da Pavia.
Il comune lombardo risulta essere in vetta nella classifica delle città italiane con la più alta spesa annuale pro capite nazionale per il gambling: 2.125 euro spesi annualmente su tavoli da gioco e una densità per abitante di slot machine e vlt pari ad una ‘macchinetta’ ogni 140 residenti.
Il fenomeno ha avuto tanta risonanza da guadagnarsi un servizio del New York Times e l’appellativo di “Las Vegas europea”.
Al secondo posto un’altra insospettabile: Como. Qui l’importo pro capite è di 1.504 euro con 828.863.561 euro giocati annualmente. In questa classifica Milano è solo dodicesima con 1.235 euro a giocatore e 665.716.611 in totale. Il capoluogo è però primo per quel che riguarda i giocatori di slot machine con il 17% degli abitanti.
LA SITUAZIONE LEGISLATIVA
Per contrastare gli effetti secondari del gioco d’azzardo, in particolare la crescita del fenomeno ludopatia, il 21 ottobre 2013 è stata emanata una legge a riguardo che
prevede misure volte a contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco d’azzardo lecito sulla sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e il governo del territorio.
La legge è stata poi modificata con quella regionale n.11 del 6 maggio 2015. Tra le principali innovazioni apportate figurano: l’istituzione di un numero verde per segnalazioni e richieste di aiuto, i cui riferimenti devono essere affissi sugli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito e nei locali con offerta di gioco. La collaborazione con i soggetti del terzo settore impegnati a offrire sostegno ai giocatori e alle loro famiglie e le associazioni che portano avanti attività di sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo. L’istituzione di un gruppo di lavoro per l’attuazione della disciplina regionale sulla prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico.
La proposta più innovativa per contrastare il gioco d’azzardo viene però da Pavia. L’Università del capoluogo lombardo, insieme a quella di Trento, sta infatti lavorando alla realizzazione di un braccialetto elettronico per controllare i ludopatici. Si tratta di uno strumento che monitora i parametri vitali della persona. Quando registra variazioni significative, invia i segnali al terapeuta che ha in cura la persona sottoposta al “controllo”. Oltre al monitoraggio da parte del medico, la persona ludopatica potrebbe essere invitata a desistere dal gioco mediante altri dispositivi elettronici collegati al braccialetto: ad esempio il cellulare, che potrebbe iniziare a vibrare non appena registri variazioni importanti ai parametri vitali.
L’obiettivo della regione è quello di rendere il 98% della regione “slot free” nell’arco di due o tre anni (fonte Milano.Corriere.it).